La foto sportiva.

Foto sportive come fare

Gli eventi sportivi possono svolgersi in diverse condizioni.

Vi sono gare all’aperto e competizioni in palazzetti al coperto; alcune di mattina, altre di sera, in situazioni d’illuminazione artificiale o luce naturale.

Il sensore full frame offre nelle fotografie di sport un vantaggio per la straordinaria capacità di gestire gli alti ISO.

Tuttavia un sensore più piccolo può avere un vantaggio nell’offrire una maggiore lunghezza focale.

Andavo all’Autodromo del Mugello nel 1977 con il mio Morini 125 H rosso.

La 125 H è una motocicletta prodotta dalla Moto Morini a partire dal 1975 con motore a quattro tempi.

foto Morini 125 H rosso

 

Foto in movimento panning

Queste foto sono un esempi di panning, si ottiene muovendo la fotocamera e seguendo il soggetto, in modo da avere lo sfondo sfocato ed il soggetto nitido.

Foto in movimento panning

 

fotografia sportiva come fare

 

Quest’altra foto sportiva è stata scattata sempre al Mugello.

foto sportiva moto

 

Fotografia sportiva di Cross

Seguono immagini sportive riprese a Pievasciata nella pista di Cross.

fotografia sportiva Cross

 

foto sportiva Cross

 

Per queste foto, bisogna impostare un tempo di otturazione alto per congelare l’immagine, visto che le moto da Cross sono in aria.

Foto di Formula 3

Queste altre due immagini sportive scattate nei box dell’Autodromo del Mugello, sono dei prototipi di Formula 3.

fotografia Formula 3

 

foto Formula 3

 

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“Studio geometrie” del 1981 / 1982.

 

La mostra fotografica del 1985, la prima, “Geometrie a confronto” sul rapporto figurativo uomo-arte, corredata da un servizio audiovisivo, è nata nel 1981 / 1982 con questo “studio geometrie”.

Il mio professore di disegno del Liceo Galilei di Siena, Daniele Sasson, mio “Magister” che mi guidò alla fotografia artistica, mi regalò un bellissimo dépliant a tre ante, che misi in mostra.

Ricordo ancora oggi una foto di Daniele che mi piaceva tantissimo, una sveglia, che fu pubblicata su una rivista specializzata.

<<“Voi scattate e noi facciamo il resto”.
La popolarità della tecnica fotografica è debitrice più di quanto si possa immaginare a questo slogan, coniato nel 1888 da George Eastman per la sua famosa Casa Gialla di Rochester N.Y. (U.S.A.).
Alle prime scatole per Disegno Fotogenico prodotte dalla Ackerman & Co. si sostituivano i primi apparecchi fotografici precaricati con rullini di carta ‘fotogenica’ che permettevano la realizzazione di circa 90 immagini positive>>.

 

 

Lo “Studio geometrie “ è nato alla mensa universitaria di Pisa e durante il viaggio a Parigi della 5°C del Liceo Galileo Galilei di Siena.

 

 

 

 

 

La geometria anche oggi è presente ovunque e per me quella di Parigi è stata una visita molto stimolante.

Si respirava creatività, che oggi è diventata il mio lavoro di fotografo di Still life, artistico, di ritratti di famiglia e di donne in stato interessante.

Sono Art Director, Blogger e Copywriter.

 

Studio geometrie 1981 / 1982

 

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Luce flash ed infrarosso.


C’è una forte analogia tra la luce flash ed un riflettore obiettivo ad infrarosso di un Leopard I

La prima, il flash, è una luce a lampo, dai primi flash al magnesio, ai moderni generatori flash che hanno torce con bulbi di vetro contenente un gas particolare.

Intorno al bulbo c’è un filamento che è soggetto una scarica elettrica sprigionata dai generatori in meno di 1/125 di secondo, tempo di sincronizzazione dello scatto.

All’interno del bulbo avviene una esarca di elettroni, che incendia il gas e genera il lampo.

 

Un riflettore obiettivo per Leopard I e Marte è un tipo di illuminazione ad incandescenza, simile alle lampade alogene attuali, ma usato in fotografia per un’illuminazione ad infrarosso.

 

La radiazione infrarossa (IR), in fisica, è la radiazione elettromagnetica con banda di frequenza dello spettro elettromagnetico inferiore a quella della luce visibile, ma maggiore di quella delle onde radio, ovvero lunghezza d’onda compresa tra 700 nm. e 1 mm. (banda infrarossa).

Il termine significa “sotto il rosso” (dal latino infra, “sotto“), perché il rosso è il colore visibile con la frequenza più bassa.

Viene spesso associata con i concetti di “calore” e “radiazione termica“, poiché ogni oggetto con temperatura superiore allo zero assoluto (in pratica qualsiasi oggetto reale) emette spontaneamente radiazione in questa banda (per la legge di Wien aumentando la temperatura il picco di emissione si sposta sempre più verso il visibile finché l’oggetto non diviene incandescente).

 

Il 14 giugno 1851 H. F. Talbot utilizzò la luce di una forte scarica elettrica per fotografare nitidamente un oggetto in movimento.

Fu la prima flashata della storia, ma doveva passare ancora un secolo prima che il lampeggiatore elettronico diventasse una fonte di luce potente e trasportabile.

  

 

 

 

 


XXII Btg. Carri M.O. Piccinini San Vito al Tagliamento

 

Sono Carrista, con incarico di Bonificatore N.B.C. (Nucleare, Batteriologico e Chimico), ero addetto all’Ufficio Informazioni, dove il Maresciallo decifrava messaggi cifrati in caso di guerra, c’erano continue esercitazioni.

Ho fatto il CAR a Pesaro.

 

Con il fucile da guerra Garand.

Il nome del fucile deriva dall’inventore John Garand e fu uno dei primi fucili semiautomatici.

 

Foglio di congedo illimitato.

Risultati della selezione attitudinale.

Rendimento nell’incarico: “Buono”.

 

Il mio Comandante di Compagnia, Cap. Edoardo Scafati, un elicotterista, mi inviò gli ultimi tre mesi del mio servizio militare alla Brigata Meccanizzata “Gorizia” come fotografo di Brigata.

Inno della Brigata Meccanizzata “Gorizia” (A. Cati).

 

Venni inviato dal mio Maresciallo al campo di esercitazioni a San Vito al Tagliamento, dove fu schierato tutto l’armamento dell’Esercito Italiano: carri armati Leopard I, mezzi anfibi, assaltatori, caccia, enormi mezzi semoventi cingolati che posizionarono missili con testate nucleari

I Militari erano alloggiati in una palazzina osservatorio. Sul tetto un addetto guidava via radio i caccia per sganciare bombe a carica ridotta sugli obiettivi.

Io fui inviato sul campo di battaglia, c’erano i “bianchi” ed i “rossi“, che mi vennero incontro.

Non sapevano se ero “amico” o “nemico” e mi ingaggiarono, io ero a piedi e riuscii a far capire loro che ero il fotografo di Brigata.

Tutti sparavano con cariche ridotte, un carro armato prese fuoco sotto l’osservatorio.

Il Generale Canino guadagnò l’ultima sua stella con questa esercitazione.

 

Il mio Comandante accoglie il Generale Canino davanti ai nostri mezzi militari.

 

Un Tenente colonnello con tre Corone Turrite da viene accolto dal mio Comandante.

 

Il Generale Canino parla ai carristi.

 

I nostri carri armati Leopard I.

 

I nostri carri procedono in colonna ad alta velocitàkm/h. 80 – sul campo di esercitazione.

 


Riflettore obiettivo per Leopard I e Marte

Faro dell’uso obiettivo AEG BSW 301 AFFRICATO E BIANCO LIGHT / BUNDESWEHR SERBATOIO LEOPARD U. Marter. Range 800 mt.

 

 

Questo riflettore obiettivo è stato montato su veicoli a catena (Leopard I e Marte) del Bundeswehr / NATO.

 

  

 

 

Può essere commutato da sparsi sulla luce in bundle, oltre a infrarossi sulla luce bianca.

Viene azionato con una tensione CC tra 22V e 30 V, mentre “tira” a seconda della tensione tra 8.7A e 12A.

Dati della commutazione fornita Alimentazione: 240 V Tensione CA a 27 V Tensione DC max. 11,8 A.
Quale dispositivo di rete è adatto solo per il dispositivo interno e il dispositivo HMI è protetto solo da spruzzi d’acqua, c’è una scatola di plastica rossa come protezione del tempo per il funzionamento esterno.

 

 

 

Faro AEG BSW 301 / 12POL.
Cavo di collegamento del faro.
Unità di controllo FB6.
Istruzioni per l’uso con diagramma del circuito.
Piastra di fissaggio con testa a sfera e un alimentatore di commutazione 240V tensione CA a tensione DC 24V incl. 1 CONNETTORE DC. CA.
Dimensioni 375x335x350, peso 14 kg.

 

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Donald Duck Family Tree (prima parte).

L’albero genealogico è generalmente l’elenco completo degli antenati, o più specificamente, un grafico utilizzato nella genealogia per mostrare i rapporti familiari tra individui.

Non sempre è facile risalire cronologicamente agli antenati in assenza di documentazione accertata.

Nelle ricerche private il “di” e il “fu“, che precede il nome del genitore, vivo o defunto, permette di risalire più facilmente all’antenato che precede il nominativo conosciuto.

Le grafiche che rappresentano gli alberi genealogici sono disparate e molteplici e spesso le diramazioni molto estese richiedono un’elaborazione che non sempre è contenibile nei formati cartacei tradizionali.

Abitualmente l’albero genealogico viene realizzato utilizzando delle caselle, quadrate per i maschi e circolari per le femmine, contenenti i nomi di ciascuna persona, spesso corredati di informazioni aggiuntive, quali luogo e data di nascita e morte, in alcuni casi inserendo l’occupazione o la professione.

Tali simboli, disposti dall’alto verso il basso in ordine cronologico, sono connessi da vari tipi di linee che rappresentano i matrimoni e unioni extra coniugali e la discendenza.

In alcuni casi, se non è possibile ad esempio inserire un grafico, è possibile descrivere gli antenati di una persona utilizzando una tavola genealogica.

L’albero genealogico dei paperi (Donald Duck Family Tree) è un’opera del fumettista Don Rosa che rappresenta un immaginario albero genealogico del personaggio Disney di Paperino.

 

 

È stato pubblicato per la prima volta in Norvegia, prima sul quotidiano Verdens Gang il 3 luglio 1993 e poi sul settimanale Donald Duck & Co tre giorni dopo.

In Italia è stato pubblicato per la prima volta sul mensile Zio Paperone nel dicembre 1996.

 

Questi appunti furono riprodotti in una fanzine e ispirarono Mark Worden, che ne pubblicò una versione illustrata nel 1981.

Il materiale di partenza di Carl Barks.

 

Negli anni ’50 il fumettista Carl Barks redasse, per uso privato, uno schema dei rapporti familiari tra Paperino e gli altri parenti di Paperopoli, in cui ideò appositamente una serie di figure.

Matilda de’ Paperoni, immaginata come madre adottiva di Gastone.

 

Ortensia de’ Paperoni, come madre di Paperino.

 

Thelma Duck, madre di Qui, Quo e Qua.

 

Quackmore Duck, padre di Paperino.

 

Gustavo Paperone, padre adottivo di Gastone.

 

Fergus de’ Paperoni, padre di Paperone.

 

Daphne Duck e Luca dell’Oca come genitori naturali di Gastone, morti di indigestione in un picnic (per giustificare la parentela con Paperon de’ Paperoni).

 

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Le letture di un Art Director.

Art Director job description

Nasco come fotografo, faccio foto di still life, ho fatto foto di moda e mi occupo anche di ritratti di famiglia

Un creativo pubblicitario ha bisogno di letture adeguate per stimolare la propria creatività, gli Art Director sono di due estrazioni, o nascono grafici oppure più raramente sono fotografi.

Sono nato come fotografo artistico, ho fatto varie mostre fotografiche, personali oppure collettive.

La mia grammatica è l’immagine fotografica ed i miei “testi sacri” sono i fumetti Disney da collezione.

Il manuale d’utilizzo di un marchio, il primo strumento di comunicazione, è chiamato tra gli addetti ai lavori “Bibbia” senza dissacrare un testo a me molto caro come i Vangeli, sono Terziario Francescano.

Questo il link all’Art Director portfolio e non solo.

Realizziamo: marchi, logotipi, manifesti, brochure, depliant e molto altro ancora.

Carl Barks è un creativo disneyano che segna la nascita delle più belle storie.

Alcune di queste storie vennero successivamente ridisegnate da Daan Jippes, che cerco di essere fedele ai layout di Barks, provando anche ad adottarne lo stile di disegno.

Vanno poi aggiunte due storie realizzate da Vicar, Zio Paperone e il segreto della giovinezza e Paperino in Andiamo piano con il deltaplano! e Archimede Pitagorico in Il pifferaio magico di Paperopoli, lasciata a metà da Barks e completata da Don Rosa.

In pensione Barks iniziò a lavorare a quadri a olio a tema disneyano nel 1971, spinto dalle insistenze di Glenn Brey, collezionista californiano e ammiratore di Barks.

Su concessione della Disney realizzò la sua prima opera, ispirata alla copertina del n° 108 di Walt Disney’s Comics and Stories e il successo fu tale che Carl Barks ne avrebbe realizzati molti altri, sia a olio che ad acquarello, sempre a tema disneyano. Risalgono invece al 1978 i quadri a tema diverso, quando la Disney gli ritirò il permesso di realizzare quadri con i suoi personaggi. Tra le molte opere, è presente anche una lunga serie di paperi antropomorfi.

Negli anni novanta l’autore non si fece pregare e tornò a realizzare due storie a fumetti: nel 1994 Zio Paperone – Una cavalcata nella storia, disegnata da William Van Horn, e Paperino – Da qualche parte, in mezzo al nulla, nel 1996, quando, durante la San Diego Comic Convention, fiera di fumetti statunitense, John Lustig fu contattato dal Carl Barks Studio per scrivere la sceneggiatura di una storia di Barks.

Lustig accettò e i disegni furono affidati a Patrick Block. I due autori dissero del maestro:

«Era ancora un mago nel concentrarsi esattamente su quello che bisognava raccontare, e nel togliere quello che era superfluo».
(Block)

«Mentre scrivo mi rendo conto appieno, per la prima volta, della realtà delle cose. Quanti geni potevano avere uscite così lucidamente folli alla bella età di quasi cento anni? Io ne conosco solamente uno: Carl Barks».
(Lustig)

Disegno a china di Carl Barks di Zio Paperone sulla porta del suo ufficio.

Questo è l’adattamento Disney di A Christmas Carol, in questo caso zio Paperone ha il ruolo di Scrooge.

Nel disegno sta entrando nel suo ufficio, ormai unico socio dato che (come si sa bene dall’incipit) Marley è morto.

E dal cognome di Scrooge deriva il suo in Inglese.

Scrooge McDuck.

 

Disegno a china di Carl Barks di Zio Paperone sulla porta di casa sua

 

Zio Paperone e la Stella del Polo (Back to the Klondike) è una storia a fumetti della Walt Disney, scritta e disegnata da Carl Barks e pubblicata per la prima volta nel marzo 1953 sul secondo numero di Uncle Scrooge.

Considerata una delle storie più belle create da Carl Barks, viene ricordata per l’esordio del personaggio di Doretta Doremì e per il primo riferimento al passato di Paperon de’ Paperoni come cercatore d’oro nello Yukon.

Mush: poltiglia oppure “baby food”, cioè pappa.
Ai cani da slitta nello Yukon dice “MUSH !”, intendendo quindi che ne farà poltiglia.
Al ristorante ordina la pappa, perché costa di meno in assoluto.

 

Ai cani da slitta nello Yukon dice

 

Le avventure eroicomiche di Topolino Aviatore sono state pubblicate dalla Casa Editrice G. Nerbini di Firenze.

Furono poi realizzati 600 quadretti di Whalt Disney.

 

Furono poi realizzati 600 quadretti di Whalt Disney

 

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Foto sportiva Siena.

Foto Ferrari Siena e Monza

Riuscire a trasmettere un senso di velocità alla fotografia sportiva

La soluzione migliore è quella di fare fotopanning, ovvero muovere la fotocamera per seguire il soggetto, in modo da avere soggetto nitido e sfondo sfocato.

Dalla Formula 1 alle auto a ruote coperte, dai rally d’epoca alle gare di enduro, le automobili sono uno dei soggetti più difficili da fotografare per un appassionato, sia a causa della distanza che normalmente si ha dall’azione, sia a causa dell’elevata velocità che contraddistingue lo sport motoristico.

Le auto corrono, sono veloci e avrete la necessità di essere molto rapidi nello scattare la vostra foto; rapidi significa avere tempi di reazione della macchina fotografica molto veloci, ma anche tempi dell’otturatore abbastanza bassi, al fine, se è questo il vostro intento, di congelare l’azione.

In aggiunta alla reflex digitale, dovrete dotarvi di un obiettivo che abbia una lunghezza focale non corta, sicuramente un teleobiettivo, specie se non siete vicini al circuito, un 300 mm. è una buona scelta, se potete mettere le mani su qualcosa di più lungo, meglio ancora.

Non dimenticate inoltre di portare con voi un treppiede od un monopiede: non tanto per la precisione dello scatto, quanto per i “tempi morti” che potreste avere; in una gara tipo Formula 1, dove le auto girano su di un circuito, passerete tempi piuttosto lunghi ad attendere il vostro soggetto, mantenendo però la fotocamera puntata sulla pista: fare questo con il solo uso delle braccia senza avvalersi di supporti è semplicemente doloroso, al punto di mettervi KO dopo appena una mezz’ora di attività!

Con la mia macchina digitale Nikon Z monto, con un anello adattatore, un 300 mm. con l’attacco per il monopiede.

Ottengo un 450 mm., perché la lunghezza focale effettiva si moltiplica per un fattore di 1,5.

 

Charles Leclerc – Ferrari SF1000 a un pit stop. 28.02.2020. Formula 1 testing, Barcelona, Spagna.
Charles LeclercFerrari SF1000 a un pit stop.
28.02.2020. Formula 1 testing, Barcelona, Spagna.

 

Il Cavallino Rampante in Piazza” c’è stato il 9 giugno 2019 dalle 12:30 quando, dopo un giro nelle colline senesi, una colonna di 40 splendide “rosse” ha sfilato nella Conchiglia.

Le auto da sogno del Cavallino Rampante sono approdate in piazza del Campo per il primo raduno Ferrari a Siena.

Un’occasione per ammirare gli splendidi modelli della casa automobilistica più amata nel mondo e provare l’emozione di salire a bordo di una vera e propria Show Car Ferrari da Formula 1.

Ho usato la mia macchina digitale Nikon D800.

 

“l Cavallino Rampante in Piazza c’è stato il 9 giugno 2019 dalle 12:30

La Ferrari coperta in Piazza del Campo, pronta per essere esposta

Selfie di Giuseppe Ponticelli con la sua Nikon D-800 con alle spalle da Ferrari

La Ferrari esposta al pubblico senza telo rosso in Piazza del Campo

Particolare fotografato con il teleobiettivo della Ferrari a Siena

 

Il 7 settembre 2019 eravamo a Monza per le qualifiche del Gran Premio.

Charles Leclerc ottenne la Pole Position.

Ho utilizzato anche l’iPhone.

 

 

Tante sono le edizioni del Gran Premio d’Italia corse finora.

La prima a Montichiari, tutte le altre nel Tempio della velocità.

Dal 1922, con la sola eccezione 1980 quando si corse a Imola, il Gran Premio d’Italia si è corso sempre sulla pista nata in mezzo al Parco.

Al volante di una Ferrari, nel 1961, quando sono nato, Phil Hill vinse il titolo mondiale di Formula 1, unico pilota “born in the Usa” nella storia.

Francia 1899, la Jamais Contente è la prima auto elettrica a infrangere il muro dei 100 chilometri orari. Al volante c’era il belga Camille Jenatzy.

Senza freni. Lo stile di un’auto anticipa i bisogni ed esigenze per non fermarsi mai. L’importanza di esplorare mondi per continuare a sognare.

 

Dal 1922, con la sola eccezione 1980 quando si corse a Imola, il Gran Premio d’Italia si è corso sempre sulla pista nata in mezzo al Parco

Al volante di una Ferrari, nel 1961, quando sono nato, Phil Hill vinse il titolo mondiale di Formula 1, unico pilota born in the Usa nella storia

Francia 1899, la Jamais Contente è la prima auto elettrica a infrangere il muro dei 100 chilometri orari, al volante c’era il belga Camille Jenatzy

Senza freni, lo stile di un’auto anticipa i bisogni ed esigenze per non fermarsi mai, l’importanza di esplorare mondi per continuare a sognare

 

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Stagione teatrale 21/22.

Il teatro è comunicazione

 

La comunicazione visiva è la trasmissione di un messaggio tramite un’immagine e perciò è chiamata a volte comunicazione iconica, dal greco eikon, “immagine”, che rappresenta in maniera metaforica la realtà.

La comunicazione per immagini permette di raggiungere il massimo effetto comunicativo nel più breve tempo possibile, grazie al suo forte potere di richiamo, alla sua spesso immediata comprensibilità e alla facilità di memorizzazione.

Può avvenire attraverso diversi strumenti quali la fotografia, la grafica, la pittura, la scrittura e i video.

Un mezzo di comunicazione di massa, o medium di massa, è un mezzo in grado di veicolare informazioni a un vasto pubblico.

La locuzione fu coniata insieme all’espressione «comunicazione di massa» nella prima metà del XX secolo in ambito anglosassone.

Secondo la definizione di McQuail i “mezzi di comunicazione di massa”, o “media di massa” (in inglese mass media), sono mezzi progettati per mettere in atto forme di comunicazione «aperte, a distanza, con tante persone in un breve lasso di tempo».

In altre parole la comunicazione di massa (quella classe dei fenomeni comunicativi che si basa sull’uso dei media) è costituita da organizzazioni complesse che hanno lo scopo di «produrre e diffondere messaggi indirizzati a pubblici molto ampi e inclusivi, comprendenti settori estremamente differenziati della popolazione».

Per più di quattro secoli, l’unico vero medium di massa è stata la «parola stampata», grazie all’invenzione della stampa a caratteri mobili di Gutenberg (tra 1455 e 1457).

Agli inizi del XIX secolo, lo sviluppo delle ferrovie, insieme ai progressi nella distribuzione delle reti elettriche, crearono le condizioni per la nascita del secondo mezzo di comunicazione di massa: il telegrafo. Ad esso seguirono, con un crescendo sempre più rapido, il telefono, la radio e la televisione.

La nascita e l’apertura in senso commerciale delle reti telematiche, in particolare l’avvento di Internet, costituiscono al momento la tappa più recente di questo percorso. In virtù dei tratti peculiari che mostrano (peraltro non tutti in antitesi rispetto ai cosiddetti «media tradizionali»), ci si riferisce ai dispositivi basati sulle nuove tecnologie di comunicazione in rete con l’espressione «nuovi media».

 

cartellone stradale mt. 6X3 in affissione locale

 

Detto questo, è stato presentato lunedì 22 novembre 2021 alle 17:30 al Teatro del Popolo, il cartellone congiunto e integrato

dei teatri della Valdelsa, Boccaccio di Certaldo, Politeama di Poggibonsi e Popolo di Colle di Val d’Elsa.

è stato presentato lunedì 22 novembre 2021 alle 17:30 al Teatro del Popolo, il cartellone congiunto e integrato dei teatri della Valdelsa, Boccaccio di Certaldo, Politeama di Poggibonsi e Popolo di Colle di Val d’Elsa

 

Musical, commedia, teatro classico e contemporaneo, teatro ragazzi, concerti. Tante proposte per tutti i gusti in un cartellone che si distingue per la qualità della proposta. Sul palco volti noti al grande pubblico per i loro ruoli sia in teatro che al cinema e sul piccolo schermo.

La stagione teatrale si aprirà con tre anteprime, una in ogni teatro: il 24 novembre, al Teatro del Popolo lo spettacolo Bohemian Rhapsody, live tribute ai Queen, nel giorno del 30esimo anniversario dalla morte di Freddie Mercury con La Compagnia del Villaggio, al Politeama il 30 novembre Furore con Massimo Popolizio, al  Boccaccio, il 14 dicembre Qualche estate fa, con Claudia Gerini e Solis Sting Quartet.

Gli spettacoli in abbonamento partiranno a gennaio 2022. L’11 gennaio al Popolo Manola, con Nancy Brilli e Chiara Noschese, al Politeama il 19 gennaio la commedia con Vanessa Incontrada e Gabriele Pignotta Scusa sono in riunione… Ti posso richiamare?, il 21 gennaio al Popolo Le signorine con Isa Daniele e Giuliana De Sio, il 25 gennaio al Boccaccio Maria… Animale da Compagnia, con Maria Cassi, mentre il 26 gennaio, al Politeama, A spasso con Dasy, con Milena Vukotic, Salvatore Marino e Maximilian Nisi. Febbraio si apre al Popolo, il giorno 3, con Emilio Solfrizzi in Il malato immaginario, il 15 febbraio al Boccaccio L’Ornano Furioso con Antonio Ornano, il 22 febbraio al Politeama Servo di Scena con Geppy Gleijeses, Maurizio Micheli e Lucia Poli. Il 3 marzo, sempre al Politeama, Il delitto di via dell’Orsina, con Massimo Dapporto e Antonello Fassari, il 15 marzo al Boccaccio Simply The best con Marta Zoboli, il 22 marzo al Popolo Stanno sparando sulla nostra canzone, con Veronica Pivetti, il 24 marzo al Politeama c’è Sergio Rubini con Ristrutturazione. Il 4 aprile la coppia Ettore Bassi e Simona Cavalieri al Popolo con Mi amavi ancora, il 19 aprile Andrea Pennacchi in Pojana e i suoi fratelli. Ultimo degli appuntamenti in abbonamento il 21 aprile al Popolo Alle 5 da me con Gaia De Laurentis e Ugo Dighero.

 

Il 22 marzo al Popolo Stanno sparando sulla nostra canzone, con Veronica Pivetti.

il 22 marzo al Popolo Stanno sparando sulla nostra canzone, con Veronica Pivetti

 

Il 24 marzo al Politeama c’è Sergio Rubini con Ristrutturazione.

il 24 marzo al Politeama c’è Sergio Rubini con Ristrutturazione

 

Il 14 dicembre Qualche estate fa, con Claudia Gerini e Solis Sting Quartet.

il 14 dicembre Qualche estate fa, con Claudia Gerini e Solis Sting Quartet

 

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Maternità e foto di famiglia.

La fotografia è nata per immortalare un momento.

Fin dai tempi delle prime macchine fotografiche a banco ottico, fino a quelle digitalizzate con un dorso ed alle mirrorless.

Questa è l’immagine di un banco ottico Cambo Actus.

banco ottico Cambo Actus

Il banco ottico moderno è l’evoluzione della prima camera oscura, una fotocamera costituita da una scatola con un foro stenopeico.

Nel 1826 Joseph Nicéphore Niépce realizzò quella che è conosciuta probabilmente come la prima fotografia della storia: “Vista dalla finestra a Le Gras”.

Nel 1826 Joseph Nicéphore Niépce realizzò quella che è conosciuta probabilmente come la prima fotografia della storia: Vista dalla finestra a Le Gras

Nella storia della fotografia, dopo Niépce meritano una citazione altri due personaggi che hanno legato il loro nome a due invenzioni fondamentali: Louis Jacques Mandé Daguerre e William Fox Talbot, ideatori rispettivamente della dagherrotipia e della calotipia.

Il dagherrotipo si ottiene utilizzando una lastra di rame su cui è stato applicato elettroliticamente uno strato d’argento, quest’ultimo sensibilizzato alla luce con vapori di iodio. La lastra deve, quindi, essere esposta entro un’ora e per un periodo variabile tra i 10 e i 15 minuti.
Lo sviluppo avviene mediante vapori di mercurio a circa 60 °C, che rendono biancastre le zone precedentemente esposte alla luce. Il fissaggio conclusivo si ottiene con una soluzione di tiosolfato di sodio, che elimina gli ultimi residui di ioduro d’argento.

La calotipia o talbotipia è un procedimento fotografico per lo sviluppo di immagini riproducibili con la tecnica del negativo / positivo.

Il dagherrotipo più famoso è anche l’immagine in cui per la prima volta comparve un essere umano, mentre la calotipia fu l’embrione dal quale sarebbe nata la fotografia moderna: fu sufficiente prendere un foglio di carta, immergerlo in una miscela di sale da cucina e nitrato d’argento, asciugarlo, ricoprirlo con piccoli oggetti e poi esporlo alla luce per molto tempo. Fu così che, nel lontano 1835, Talbot capì come realizzare un negativo. Pensate, una scatola con un buco, una lente e un foglio, che magia… potreste provare anche voi!

Questa fotografia è utilizzata anche per le foto di famiglia divertenti, che possono essere ritratti singoli e familiari.

Propongo di seguito alcune foto storiche e/o foto di famiglia originali in ritratto singolo.

Il mio bisnonno paterno, padre di mia nonna Giulia, fu nominato generale il 15 dicembre 1883.

Fu deputato dal 1874 al 1900 e ministro della guerra con Francesco Crispi dal 1893 al 1896.

Fu lui a proporre al consiglio dei ministri l’invio di truppe in Africa per la Battaglia di Adua e dovette dimettersi con il governo Crispi IV a seguito proprio del tragico fallimento di tale impresa.

I fratelli Ponticelli in Via Bonghi a Grosseto

Uno foto di still life di oggetti da fumo, un orologio ed una meridiana, con all’interno una delle foto di famiglia antiche di mio nonno Francesco, che siede tra le gambe di un vitello legato per la marcatura a fuoco.

una delle foto di famiglia antiche di mio nonno Francesco, che siede tra le gambe di un vitello legato per la marcatura a fuoco

In questa immagine avevo più o meno 12 anni e monto la cavalla maremmana Dora alla spiaggia, la progenitrice di tutti i nostri cavalli.

monto la cavalla maremmana Dora alla spiaggia, la progenitrice di tutti i nostri cavalli

Quando nel 1986 ero a Milano, fui mandato alla Fiera di Milano dallo Studio Fragola Blu per realizzare delle riprese fotografiche di stilisti emergenti.

Realizzai una serie di immagini di modelle che indossavano abiti da sposa con i rispettivi stilisti.

immagine di una modella che indossa un abito da sposa con la stilista

Questo ci introduce ad una altro genere fotografico, che mi affascina, la fotografia di maternità.

Oltre a essere un “mezzo” per condividere buone notizie, queste potenti immagini social stanno infatti diventando, negli ultimi anni, un nuovo modo di mostrare la maternità anche con foto al mare oppure foto di famiglia natalizie.

fotografia di maternità al mare

Esistono delle rare sale di posa all’aperto, uno stretto e lungo tunnel interrato con il soffitto di vetro, sfruttano la luce solare come unica illuminazione.

Viene steso un fondale in carta oppure sono strutture solide, con una curva tra il muro ed il pavimento.

Viene messa una lastra di pexels dove posano i modelli, sopra la parte lucida, in modo che si riflette la figura sul pavimento.

La mia sala di posa mi permette splendidamente di realizzare ritratti di donne in gravidanza a mezzo busto, smontando il tavolo da Still life Fatif, ho tutto, anche luci a led.

Ho veramente intenzione di curare foto di famiglia felice con ritratti individuali a mezzo busto e foto di maternità.

Curo tutti i social, ma le foto profilo Instagram sono perfette!

Foto di famiglia e foto di maternità

 

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In visita della nostra sede.

In visita della nostra sede

Oggi vi faccio fare una visita virtuale della sede

della G.P. Comunicazione in via Fiorentina 56 a Siena.

 

La gallery di 15 photo della sede

 

Prima di tutto “Chi sono”

Il mio Curriculum Vitae in pillole lo trovate in “Chi sono”

La G.P. Comunicazione ha una sede di 25 mq.

Era nata come sala di posa, per questo i muri sono tinteggiati di grigio, per assorbire la luce che veniva riflessa essendo piccola.

Ora è adibita ad ufficio, il mio, ha un tavolo per le riunioni che può ospitare tre persone ed un video proiettore con schermo per proittare i lavori ai clienti.

Ci sono un iMac 27″ Retina ed un MacMini con schermo HP 24″.

La sala di posa è nel piano seminterrato ed è dotata di tutta l’attrezzatura professionale per la fotografia di Still life e non solo.

Sono un professionista della comunicazione, come un sarto, che confeziona vestiti per i suoi clienti.

Dico sempre: È un vestito “cucito sulla pelle” del cliente nel quale si deve identificare.

Ci tengo molto a poter dire con orgoglio che alcuni clienti storici, come Cantagalli S.r.l., Hotel Duomo S.r.l. ed altri che ho dal 1988, quando avevo la Still life S.r.l., continuano ad essere seguiti per nuovi lavori.

Una particolarità: ho trasformato i pannelli di truciolare nobilitato delle porte in espositori dei nostri lavori con manifesti e strumenti di comunicazione più piccoli.

 

 

 

 

 

 

La sala di posa

Un set di bottiglie sul mio tavolo da still life e bank a fluorescenza nella sala di posa.

Ho anche anche due illuminatori a led, uno più piccolo e l’altro più grande.

La ripresa fotografica può essere esposta a 5.000 gradi Kelvin.

Con un termocolorimetro si può misurare la temperatura colore.

 

 

 

 

 

 

La Web Agency

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La Fotografia professionale di Still life

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La grafica pubblicitaria

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I nostri lavori

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Curiosità

I primi illuminatori fotografici della storia della fotografia professionale sono stati i proiettori dei carri armati Leopard ad infrarosso TANK IR LIGHT.

 

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Creative e International Photo Awards: concorso chiuso.

Si chiude il Siena International Photo Awards

Grazie per aver partecipato all’edizione 2022 del Siena International Photo Awards. Il concorso è chiuso e gli illustri membri della giuria sono ansiosi di iniziare il processo di votazione.

Giuria del Siena International Photo Awards.
Appuntamenti chiave

8-18 febbraio 2022

I fotografi con le immagini selezionate per il round finale (evidenziate nella pagina del proprio account) dovranno caricare i file originali e in alta risoluzione.

entro il 22 aprile 2022

Tutti i fotografi che saranno premiati riceveranno un’e-mail di notifica.

Durante questo periodo ti terremo aggiornato attraverso i nostri canali social.

Seguici su Instagram e Facebook.

 

La mia immagine fotografica per la comunicazione animale.

 

La comunicazione animale:

La comunicazione animale è il trasferimento di informazioni da un animale o un gruppo di animali (inviante o invianti) a uno o più altri animali (ricevente o riceventi) che influenza l’attuale o futuro comportamento dei riceventi. Ho partecipato all’edizione 2022 del Siena International Photo Awards nella categoria “Animals in their Environment”.

 

La storia della fotografia:

La storia della fotografia descrive le vicende che portarono alla realizzazione di uno strumento capace di registrare il mondo e di catturare un momento preciso grazie all’effetto della luce e della messa in luce di problemi relativi al concetto di osservazione istantanea. Utilizzando le scoperte e gli studi iniziati già nell’antica Grecia per lo più in ambito accademico aristotelico e platonico, l’idea di concettualizzare il divenire di una forma in immagine, di un concetto nella memoria, acquista un certo interesse: è la fotografia con i suoi primordi, camere ottiche, concetti geometrici, che si concretizzò agli inizi dell’800, si sviluppò arrivando alla riproduzione del colore e all’utilizzo di supporti digitali, imponendosi inoltre come mezzo artistico capace di supportare e affiancare le altre arti visuali che nel frattempo seppero dotarsi di generi e scuole. Dall’800 furono usate macchine a soffietto per lastre di pellicola. Nacque così lo Still life professionale, letterariamente “natura morta”, una disciplina fotografica che ritrae oggetti soprattutto in sala di posa. Lo Still life è nato dai pittori fiamminghi, che ritraevano in torrioni composizioni illuminate dalla “luce finestra”, che ha dato origine agli illuminatori fotografici.

 

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