Autore: Giuseppe Ponticelli
Orologio artigianale fatto a mano.
Ho acquistato 2 orologi da “La Gang di Pablo – Laboratorio Artigianale” su Facebook ed ho fatto l’ordine a Silvia Vittiglio tramite Messenger.
1 orologio l’ho appeso nel mio ufficio di Siena a sinistra del mio iMac 27″ Retina.
1 lo porterò al mare e lo appenderò sopra alla mia piccola scrivania dove in vacanza uso il mio Mac Book Pro 15″ Retina.
Non sono assolutamente superstizioso, ma un po’ di fortuna non guasterebbe!
Sono fatti a mano, uno non è uguale all’altro per piccoli dettagli.
A me piacciono e li ho pagati una cifra più che onesta!
Ore con chiodi per la ferratura, al centro un ferro di cavallo e meccanismo giapponese, sono puntuali, 1 batteria AA.
Su Facebook trovate altri oggetti in vendita.
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Albero genealogico con generazioni più recenti dei Ponticelli.
L’albero genealogico dei Ponticelli comprende 100 persone circa ed è stato redatto da Sandro, parte da Domenico del 1698.
Noi discendiamo da Stefano del ramo di Matteraia.
Il primo nostro avo certo è Pasquale del 1773.
Il 22/11/2021 avevo pubblicato un articolo del mio blog che illustrava tutte le generazioni, ma mancavano quelle più recenti, si fermava agli zii ed alla nostra famiglia di origine, il babbo, io e le sorelle, senza la mamma, Faith detta Sonia e Daniel.
Questo articolo prende in esame le generazione dopo i nonni paterni, Francesco e Giulia, gli zii, i loro figli ed i figli dei figli.
Per poter apprezzare e leggere le immagini, è necessario vedere questo articolo con un computer desktop collegato ad uno schermo grande.
In famiglia siamo molti.
Questa photo ritrae una parte della casa della nonna paterna Giulia Mocenni.
Inizialmente era un convento di Suore.
Poi è diventata la residenza estiva di Stanislao Mocenni, mio bisnonno, Ministro della Guerra.
Ci sono vissuti i nonni Francesco e Giulia con mio padre ed i miei zii.
Dopo è diventato un’albergo, Villa Patrizia.
Ore viene ristrutturato e ci sarà sempre un albergo.
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Abbonamento Premium Executive di LinkedIn.
Domenica 26 dicembre 2021 si è concluso, dopo 1 settimana, il sondaggio LinkedIn con soli 5 voti.
Che musica ascolti?
Io preferisco il Jazz!
Miles Davis (il mio preferito)
20%
Louis Amstrong
20%
Lucio Dalla
40%
Gino Paoli ed Ornella Vanoni
20%
LinkedIn è il social network più diffuso in ambito business, visitato ogni giorno da migliaia di professionisti ed HR manager. Ma quali sono le sue potenzialità, in che modo lo si può sfruttare al meglio e come si crea un profilo ottimizzato? Una guida completa per scoprirlo e conoscere le ultime novità.
LinkedIn è un social network tra i più diffusi al mondo e in Italia conta oltre 14 milioni di iscritti. È una piattaforma professionale, la proprietà è di Microsoft e la sua finalità è di abilitare le interconnessioni tra individui in ambito business. Negli anni ha avuto un’evoluzione sostanziale, passando da social media per la ricerca del lavoro a vera e propria piazza virtuale in ambito B2B dove i professionisti si collegano tra loro con finalità di business. Viene utilizzato dalle aziende anche come strumento di Social Media Marketing B2B.
LinkedIn si presenta al grande pubblico in versione gratuita oppure, solo per chi vuole, in abbonamento a pagamento sia in modalità self-service (pagabile via carta di credito) sia in versione enterprise (contattando direttamente un account LinkedIn) con una serie di servizi aggiuntivi come: LinkedIn Recruiter, LinkedIn Sales Navigator, Premium Career.
LinkedIn come la maggior parte dei siti è disponibile in versione desktop e in versione mobile iOS e Android. L’interfaccia, per quanto simile, non sempre coincide e alcune funzionalità presenti nella versione desktop non è detto che abbiano la corrispettiva nella versione mobile. In alcuni casi come per i profili in abbonamento “Premium” ad esempio, è necessario scaricare un’app a parte.
Io sono passato all’abbonamento Premium Executive per cercare un lavoro part-time da remoto, che mi permetta quindi di operare dal mio ufficio quando voglio per cercare di integrare il mio fatturato, continuando a sviluppare la G.P. Comunicazione.
Sto esaminando offerte nel periodo di prova di 1 mese gratuito, al termine pagherò €53,95 al mese.
Il 04/12/2021 ho ricevuto questa mail.
Ciao Giuseppe,
mi chiamo Curtis Coatman e faccio parte del team LinkedIn Premium. Ti contatto per accertarmi che tu stia sfruttando tutto il potenziale del tuo abbonamento Premium.
Mi piacerebbe invitarti ad ascoltare una registrazione del webinar che ti illustrerà tutte le funzionalità e i vantaggi di Premium.
Il webinar durerà 45 minuti e prevede una presentazione, una demo, e delle risposte alle domande più frequenti che riceviamo.
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Il primo presepe vivente è italiano e nasce a Greccio.
La prima rappresentazione della Natività è stata organizzata nel 1223 da San Francesco d’Assisi con l’aiuto di Giovanni Velita, castellano del paese.
Era il 1209 quando San Francesco si recò a Greccio, per la prima volta. Il santo era riuscito a mettere fine alla gravi calamità che si erano abbattute sul paese (tra cui gli assalti dei lupi) e si era costruito una capanna sul Monte Lacerone, detto appunto di San Francesco, dove nel 1712 sarebbe stata edificata una cappella commemorativa.
Dal 1217, il nobile Giovanni Velita divenne uno dei migliori amici di San Francesco, tanto da chiedergli di avvicinarsi alla città per permettere a tutti di poter ascoltare la sua parola.
Il desiderio di rievocare la nascita di Gesù maturò nel 1223, dopo il viaggio che San Francesco fece in Palestina.
Al santo, Greccio ricordava Betlemme, e così espresse il desiderio di celebrare in quei luoghi la notte di Natale.
San Francesco incaricò, quindi, il castellano Velita di scegliere una grotta, dove avrebbe fatto costruire una mangiatoia, e di condurvi un bue ed un asinello.
Secondo le agiografie, durante la Messa sarebbe apparso nella mangiatoia un bambino, che San Francesco avrebbe stretto tra le braccia.
Il 24 dicembre 1223, venne così realizzato il primo presepe vivente della storia, che ha reso celebre in tutto il mondo il borgo di Greccio, incastonato tra le rocce a 700 metri di altezza.
Dal 1972, il presepe vivente viene curato dalla Pro Loco del piccolo centro in provincia di Rieti. Alcuni dei dialoghi sono stati estrapolati dai testi del primo biografo di San Francesco, Tommaso Celano, e la rappresentazione viene suddivisa in 6 quadri viventi, dove ogni dettaglio è curato minuziosamente, dai costumi dell’epoca, presi in prestito dal Teatro dell’Opera di Roma, alla scenografia suggestiva, resa ancora più magica dalla bellezza dei luoghi.
Il presepe di Monte Oliveto Maggiore è ormai noto a tutti per la sua bellezza e per essere inserito in un contesto meraviglioso quale l’abbazia Olivetana.
Costruito nella vecchia cripta, riproduce la Natività rappresentandola con lo scenario visibile attorno all’abbazia, fatto di colline, crete e di bianchi calanchi a strapiombo. Un formidabile lavoro scenico e meccanico svolto dal suo inventore Giancarlo Palazzi (che abbiamo già sentito nel precedente articolo riguardante il presepe della stazione di Siena), e mantenuto in condizioni impeccabili dalla devozione dei monaci che pazientemente lo puliscono e lo curano di anno in anno.
La musica, i colori, i movimenti delle statuine e l’alternarsi di alba e tramonti vi lasceranno sbalorditi, resterete a guardare un nuovo giorno che nasce e che finisce perdendo la percezione del tempo.
Un motivo in più per visitare questo bellissimo luogo che nei giorni di festa appare ancora più suggestivo del normale.
Il presepe è visitabile nei giorni festivi dalle mattina alla sera escluso l’orario delle messe e su richiesta anche durante la settimana.
Quando ero bambino anch’io realizzavo dei bellissimi presepi nella tromba delle scale di casa nostra.
In particolare ne ricordo uno molto grande, con l’acqua che mettevo dall’alto in un imbuto e che scendeva e veniva raccolta in un secchio.
Ho sempre le statuine con le quali facevo il presepe, oggi molto più piccolo.
Sono Terziario Francescano da vari anni.
Il 1° ordine è dei Frati, il 2° ordine è delle suore ed il 3° ordine è per i laici.
Questo è il presepe della mia chiesa dei Cappuccini Francescani a Siena, Parrocchia Maria Santissima Immacolata.
In questa photo mia moglie è ritratta con Samuel, il figlio della sorella Franca, gli regalò il Tau, il simbolo dell’Ordine Francescano Secolare.
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Tanti cari auguri per il Santo Natale 2021.
Tanti cari auguri per il Santo Natale 2021 a tutti voi ed alle vostre famiglie.
Felice anno nuovo 2022, che sia una svolta per l’economia mondiale con meno Covid-19.
Se hai un’azienda, ricordati della G.P. Comunicazione per la tua comunicazione pubblicitaria.
Mi presento professionalmente.
https://www.giuseppe.ponticelli.name/chi-sono-agenzia-comunicazione-siena/
Questi alcuni dei nostri lavori e servizi.
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I nostri cari auguri per le vostre famiglie.
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Io e… Macchia Nera.
Da Mickey Superstar – Io e… Macchia Nera.
Story: “Topolino non esiste“.
I personaggi Disney di questa story, solo alcune pagine: Topolino, Macchia Nera, il Dr. Eming, il Commissari Basettoni, l’agente Manetta, Minni, Tip e Tap, il cane Pluto.
Dal sommario: story di Ilaria Isaia e Giuio Chierchini, Topolino 2136 del 5 Novembre 1996.
Macchia Nera (ingl. Phantom Blot, lett: macchia fantasma) è un personaggio dei fumetti della Disney, comparso come protagonista o comprimario in centinaia di storie a fumetti realizzate in vari paesi del mondo; è uno dei nemici più ricorrenti di Topolino.
È apparso per la prima volta nel 1939 sulle strisce quotidiane disegnate da Floyd Gottfredson e scritte da Merrill De Maris, nella storia nota come Topolino e il mistero di Macchia Nera (Outwits the Phantom Blot, 1939).
Ricompare poi nel 1955 nella storia realizzata in Italia da Guido Martina e Romano Scarpa dal titolo Topolino e il doppio segreto di Macchia Nera.
Nel 1960 avviene la sua terza apparizione nella storia italiana Topolino e il re dei mendicanti, in cui Macchia Nera è il capo della malavita di Topolinia.
A partire da questo momento diviene un nemico ricorrente di Topolino nelle storie italiane.
Nel 1964 il personaggio viene reintrodotto anche nei comic book statunitensi editi dalla Western Publishing con la storia The return of the Phantom Blot (disegnata da Paul Murry e pubblicata a puntate su Walt Disney’s Comics and Stories numeri 284-287).
Al termine della pubblicazione, sulla stessa testata fu annunciata a breve l’apertura di una nuova testata dedicata al personaggio, The Phantom Blot, chiusa dopo sette numeri (usciti tra il 1964 e il 1966).
I testi erano di Del Connell e di Bob Ogle e i disegni di Paul Murry.
In questi albi a lui dedicati Macchia Nera si alleava con personaggi quali i Bassotti e, in un’occasione, addirittura con Maga Magò, finendo comunque con l’essere catturato per merito di Topolino e dei suoi amici o collaboratori (Paperino, Paperone, Pippo, Basettoni).
Ulteriori storie del personaggio furono pubblicate tra il 1975 e il 1984 sulle testate Super Goof (in cui ovviamente fronteggia Super Pippo) e Walt Disney’s Comics and Stories.
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Ieri mi sono fatto fare i capelli, ma soprattutto la barba.
Se non sbaglio, sono ameno 2 anni che mi taglio i capelli e la barba così.
Capelli rasati quasi a zero con la macchietta con un pettine di mm. 6 nella parte alta della testa.
Quasi ovunque, capelli ai lati e barba sempre di lato a mm. 3.
La barba quindi di conseguenza con il pizzo più lungo per cercare di evitare l’arricciamento della barba ai lati nella ricrescita.
È una vera opera d’arte, con taglio rifinito con le forbici.
Quest’anno sono stato dal barbiere 8 volte compreso ieri.
La scorsa volta esattamente 2 mesi fa, il 21/10/2021, devo andarci più spesso, perché la barba era esplosa ed è stato necessario ridisegnarla tutta.
Con il barbiere si instaura un rapporto di forte empatia, ma soprattutto si scherza.
È sempre divertente andare a farsi i capelli e la barba.
Sono riuscito, per fortuna, a trovare un posto prima di Natale, così ci siamo scambiati gli auguri.
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Disco 33 giri “… the legend” di Louis Armstrong.
Lavatrice antistatica per “… the legend” di Louis Armstrong, un disco a 33 giri acquistato usato con pochi righi superficiali e quindi non profondi, funziona perfettamente, una volta lavato i righi non si vedono più!.
Ho creato un sondaggio per 1 settimana su LinkedIn:
Che musica ascolti?
Io preferisco il Jazz!
Miles Davis (il mio preferito)
Louis Armstrong
Lucio Dalla
Gino Paoli ed Ornella Vanoni
https://www.linkedin.com/posts/giuseppeponticellisiena_activity-6878261837067018240-8EqM
Elenco tracce del 33 giri “… the legend”:
Do You Know What It Means To Miss New Orleans ?
Mahogany Hall Stomp
St.James Infirmary
Save It Pretty Mama
Back O’ Town Blues
When The Blues Were Born In New Orleans
Rockin’ Char
Ain’T Misbehavin’
Sugar
Pennies From Heaven
St. Louis Blues
Sweet Sue , Just You
IERI PRANZO DI CLASSE DEI COMPAGNI DEL LICEO GALILEO GALILEI DI SIENA, CLASSE 5°C.
Photo di CHIARA, che quindi non è inquadrata.
Da sinistra a destra: Piero con il figlio Enea nel carrozzino, che si intravede, Laura e Beatrice.
Da sinistra a destra: Beatrice ed Eugenio.
Da sinistra a destra: Laura, Ottorino ed io, Giuseppe.
Immagini del Sevaggio, la barca a vela, il Brigand mt. 7,50, che avevo negli anni ’90 con Piero, Claudio e Pietro.
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La mia collezione di fumetti Disney.
A Siena ho portato da Principina a mare vari vecchi fumetti Disney.
Tra questi gli “Albi di Topolino” di quando ero bambino.
Invece ho portato a Principina a mare da Siena molti “I grandi Classici Disney” nella versione vecchia.
A Principina a mare ho dei vecchi Topolini nei quali spero di trovare i fumetti di Topolino con l’idraulico Giuseppe Tubi, che eseguiva degli abili furti insieme al suo contabile.
Al mare ho anche dei vecchi “Almanacco Topolino” originali.
A Siena ho molti altri fumetti originali, tra cui:
– gli “Albi d’oro” in grande formato orizzontale;
– tutta la collezione completa di “Zio Paperone” e di “Uack!” con le storie di Carl Barks.
Carl Barks è stato un fumettista, illustratore e pittore statunitense. È considerato uno dei più grandi maestri della storia del fumetto. Tra gli autori di fumetti Disney più amati e celebrati, ha influenzato diverse generazioni di artisti e illustratori, grazie alla sua fervente creatività.
Inoltre, sempre a Siena, in una prima libreria in salotto ho:
– molti libri di vario formato a tiratura limitata;
– varie litografie di Carl Barks;
– “I Classici Disney” della nuova serie dal n°1.
Invece, in un’altra libreria nel corridoio che porta alla mia camera, in una seconda libreria ho:
– la nuova serie de “I Grandi Classici Disney”;
– la ristampa della collana de ”La grande dinastia dei paperi” in brossura, la prima edizione è del 2008 sempre con storie di Carl Barks dal n° 1 a n°48, sono abbonato e la ritiro in cartoleria ogni settimana.
A Siena ho il n°4 nuovo dell'”Almanacco Topolino”, una ristampa, è arrivata oggi e vi dedico questa gallery.
Ci sono dei particolari personaggi come Macchia nera e Giuseppe Tubi.
Macchia Nera (Phantom Blot, lett: macchia fantasma) è un personaggio dei fumetti della Disney, comparso come protagonista o comprimario in centinaia di storie a fumetti realizzate in vari paesi del mondo; è uno dei nemici più ricorrenti di Topolino.
Giuseppe Tubi (Joe Piper) è un personaggio dei fumetti Disney creato da Merrill de Maris e Floyd Gottfredson per le strisce giornaliere del 1938 intitolate Topolino e la banda dei piombatori.
Torna alle newsIl Palio di Siena: la “fiasca”.
Il Palio di Siena è una competizione fra le Contrade di Siena nella forma di una giostra equestre di origine medievale.
La “carriera”, come viene tradizionalmente chiamata la corsa, si svolge normalmente due volte l’anno: il 2 luglio si corre il Palio in onore della Madonna di Provenzano festa della Visitazione nel calendario antico e il 16 agosto quello in onore della Madonna Assunta.
In occasione di avvenimenti eccezionali, di ricorrenze cittadine o nazionali ritenute rilevanti e pertinenti (ad esempio: il centenario dell’Unità d’Italia), la comunità senese può decidere di effettuare un “Palio straordinario”.
L’ordine di ingresso è segreto fino all’ultimo momento e viene determinato con un meccanismo automatico chiamato “fiasca“. Esso è composto da un tubo verticale che termina dentro un serbatoio. Prima che i cavalli escano dall’entrone, i “Deputati della Festa” (i fiduciari del Comune nominati di Palio in Palio, garanti e responsabili del corretto svolgimento di tutte le operazioni legate alla corsa) pongono dieci sfere di legno, detti “bàrberi“, raffiguranti i colori delle contrade partecipanti dentro il serbatoio, sul quale attaccano il tubo verticale dotato di dieci fori numerati. La “fiasca” viene poi agitata, così da far disporre casualmente le sfere, che vengono fatte scivolare nel tubo (nel frattempo coperto); il tutto viene poi sigillato. Nel momento in cui i cavalli e i fantini raggiungono la curva del Casato, il tubo viene scoperto e i sigilli vengono rimossi: l’ordine viene così appuntato su un foglio, fatto recapitare dal comandante della Polizia municipale direttamente al “mossiere” in piazza.
Questa immagine mostra i barberi alla mossa.
Da ragazzo, nel bosco di Oncinello, la villa dei miei nonni, c’era una montagnola, creata con la terra di scarto della grotta adiacente ed io facevo partire dall’alto i barberi, le palline di legno delle contrade, che facevano una sola curva, San Martino, per poi arrivare in fondo e decretare il vincitore.
Il gioco da tavolo riproduce il principio con il quale viene sorteggiato l’ordine delle contrade alla mossa nel Palio di Siena.
Segue una Gallery fotografica ed un video da me realizzato con le immagini di Claudio Orlando, artista senese, che da 10 anni vive in Francia nella città di Nîmes, autore di questi oggetti che sono in vendita.
Per ordinare gli oggetti scrivete a Claudio Orlando con Messenger.
Questo è un video da me realizzato e caricato su YouTube.
Io sono Protettore della Sovrana Contrada dell’Istrice!
“Sol per difesa io pungo“.
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