Categoria: Fotografia
Creative Photo Awards 2023
Ho partecipato al “Creative Photo Awards 2023” con questa immagine doppia.
Data di inizio: 1 Maggio 2023
Deadline: 15 Giugno 2023
FINE ART
TITOLO
Uovo di Pasqua
LOCALITÀ
Siena – Italia
CATEGORIA
Conceptual
DESCRIZIONE
L’uovo (immagine di sinistra), somiglia a un sasso e appare privo di vita, così come il sepolcro di pietra nel quale era stato sepolto Gesù.
Mangiare uova (immagine di destra) a Pasqua ha origine nel 700 da David Chaillou, che inventò il primo uovo di cioccolato con crema di cacao per re Luigi XIV.
Torna alle newsSaveTheDate TreFotoTre 19 giugno 2023
Lunedì 19 giugno alle ore 18:00 presso la Limonaia del Giardino Segreto del Tribunale civile di Siena.
Inaugurazione della mostra fotografica TreFotoTre e presentazione di Web Art Gallery “Still life” volume 1, il quarto libro della collana “I love Sonia” edita da Cantagalli.
Fotografo ed autore del volume Giuseppe Ponticelli.
Torna alle newsSputnik
Lo Sputnik è una fotocamera stereo reflex a doppia lente di medio formato introdotta intorno al 1955.
È stata sviluppata e prodotta dalla GOMZ di Leningrado (oggi San Pietroburgo) (la società denominata LOMO negli anni ’60).
Utilizzando pellicole da 120, la fotocamera fornisce sei coppie 6×6 (ho trovato anche dodici immagini singole, ma mi sembra improbabile). Come il suo cugino, il Lubitel, lo Sputnik è realizzato in bachelite.
Esistono tre versioni principali della fotocamera con diverse varianti basate sui tempi di posa, sulle prese del treppiede e sulle marcature dell’obiettivo.
Distinguibili possono essere le produzioni di GOMZ (1955-1961), Loomp (1962-1964) e LOMO (1964-1974).
In totale sono state prodotte circa 86.000 unità. Per ognuna delle tre versioni si distingue ulteriormente tra le unità realizzate per il mercato interno, che sono più comuni e che hanno il nome della macchina fotografica in cirillico (Спутник) e quelle per il mercato di esportazione con il nome in caratteri latini (SPUTNIK).
La fotocamera è stata fornita come set stereo, completo di un visualizzatore di diapositive e stampe per le coppie stereo e di un telaio per la stampa, che può essere utilizzato per realizzare stampe a contatto in camera oscura.
Tra i difetti più comuni vi sono l’interno altamente riflettente della fotocamera e le principali perdite di luce di alcune fotocamere.
Tuttavia, questo inconveniente può essere risolto con semplici modifiche.
Specifiche tecniche:
Type Twin lens reflex stereo camera
Size 154.1 mm x 101.2 mm x 93.4 mm (W x H x D)
Weight 809 grams
Lens Separation 63.58 mm (2½ inches)
Image Format 55.3 x 55.4 mm (W x H)
Image Window Separation 64.22 mm
Lenses Lomo T-22 matched anastigmats (3 elements, glass), 1:4.5/75 mm, no filter thread (outside lens diameter: 26.9 mm)
Diaphragms Iris diaphragms between the lenses, continuously adjustable f/4.5 to f/22
Focusing manual, 1.3 m – infinity
Shutter mechanical central type shutter with 3 blades, between the lenses. Cocked with separate lever.
Shutter Speeds 1/125, 1/60, 1/30, 1/15 sec. and “B” (New Model) 1/100, 1/50, 1/25, 1/10 sec. and “B” (Old Model)
Viewfinder Reflex viewfinder with viewfinder lens 1:2.8, viewfinder hood and lens; frame finder.
Film Loading manual
Film Transport manual, with knob
Frame Counter printed number on protective film backing (advance by 2 numbers)
Flash Contact PC-Contact
Tripod Socket 3/8“ / 16 TPI or ¼“ / 20 TPI, depending on model
Selftimer approx. 7 to 12 sec. delay
Special Features Double exposures and 2D photos possible
Accessories Operating instructions, everready case, viewer (slides & prints), copy frame
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La prima foto a colori che ho stampato
La stampa del colore è impegnativa, si lavora a 35° con una tolleranza di più e meno 0,5°.
I prodotti chimici usati sono del kit RA4 della Bellini foto:
- lo sviluppo parte A e parte B in due flaconi separati da unire, 25 ml. di uno e 25 ml. dell’altro più 200 ml. di acqua, tempo 45”;
- la sbianca / fissaggio in 50 ml. più 200 ml. di acqua, tempo 45”;
- il lavaggio per 15 minuti nella mia lavatrice auto costruita con immersa nell’acqua una tartaruga da acquari e regolando due miscelatori, uno in bagno sotto lo scaldabagno ed uno sul lavandino con un grande termometro circolare;
- lo stabilizzatore in 1 ml. più 249 ml. di acqua, tempo 3’.
Il negativo colore viene messo nel Meopta Opemus 5, che monta un obiettivo Rodenstock f/2,8 50 mm.
Prima si misura l’esposizione corretta, con un cartoncino posto poco sopra il foglio da impressionare, si fa scorrere il cartoncino senza alcun filtro di correzione se la carta viene usata per la prima volta.
Tutta la carta della stessa emulsione avrà lo stesso filtro.
Poi si pongono sul bianco i filtri che più si avvicinano alla dominante per ottenere un colore bianco neutro, perché i filtri sono stati collocati in corrispondenza delle nuvole.
Il filtro assorbe la luce e quindi va trovata l’esposizione per il filtro scelto.
La carta, di formato cm. 24,0 x 30,5, viene messa nel buio totale della camera oscura in un tamburo a tenuta di luce, in questo caso un JoboDrum 4531.
A questo punto si lavora in luce non eccessivamente forte e non diretta alla bocca del cilindro, dove si inseriscono gli acidi.
Si pone il cilindro con il tappo in orizzontale e si fa ruzzolare a destra ed a sinistra con un movimento abbastanza lento, non veloce, poi si svuota la soluzione in una caraffa e si procede con il bagno successivo.
Dati tecnici: esposizione 20” – diaframma 8 – filtro magenta 50.
Foto dei tetti di Siena con Harman Titan Pinhole Camera
La mattina di sabato 25 febbraio mi sono recato a San Domenico con la mia Harman Titan Pinhole Camera, un tre piedi portatile e leggero, quattro châssis caricati ognuno con due fogli di carta fotografica B&N Ilford MGRC Deluxe con finitura Pearl, il mio esposimetro ed il calcolatore dell’esposizione in cartoncino della macchina fotografica.
Mi sono messo con la mia attrezzatura sul bellissimo “balcone” di San Domenico che mostra la città, al centro c’è la Torre del Mangia, che per la foschia era poco visibile.
La lunghezza focale della Harman Titan Pinhole Camera è di 72 mm. e l’obiettivo riprende 97 gradi, il formato della carta o pellicola è il 10×12.
Ho impostato il mio esposimetro su 100 ISO ed ho misurato la luce: diaframma 5,6 ed 1/3 – tempo 1/60, che sul calcolatore corrisponde a 16 e 1/2.
Ho impostato sul calcolatore 3 ISO, che è la sensibilità della carta ed ho portato il talloncino verde su 16 e 1/2 tenendo fermi i primi due dischi.
La riga rossa del valore del numero F, che corrisponde a “206”, riportava 8 minuti di esposizione.
Ho ritenuto opportuno correggere l’esposizione a 6 minuti, ho spostato la linguetta su 17.
Ho avuto un problema: la tendina non rientrava nella fessura dello châssis, perché la carta, nella sua confezione originale, ha preso una forma leggermente “bombata” e quindi non sta “dritta”.
Volevo fare più scatti con variazione di 1/2 diaframma e questo non è stato possibile, per poi scegliere quella con l’esposizione corretta.
Sono rientrato in studio con la tendina appena abboccata, tanto avevo, al termine dell’esposizione, messo il tappo all’obiettivo della macchina fotografica, che ha un foro stenopeico di mm. 0,35 di diametro, meno di 1/2 millimetro.
Prima di uscire avevo già allestito la camera oscura, al mio rientro mi sono messo il grembiule di plastica, ho versato gli acidi nelle vaschette, ho aperto l’appendi abiti nel bagno per mettere poi la stampa ad asciugare, sono entrato in camera oscura ed in luce di sicurezza giallo-verde ho stratto la carta dallo châssis.
Sono passato all’antibagno dove sviluppo e stampo ed ho immerso la carta impressionata nello sviluppo, dopo nel bagno di arresto e poi nel fissaggio, per ogni bagno il tempo dato dall’Ilford è di 1 minuto.
Poi ho sciacquato la stampa per 15 minuti nel lavandino dentro un apposito recipiente e l’ho messa ad asciugare in bagno.
Nel pomeriggio ho messo la stampa nello scanner Epson Perfection V700 Photo, ho fatto una scansione ad alta risoluzione, 300 d.p.i. in formato A4.
L’immagine ottenuta su carta fotografica è un negativo con la destra invertita con la sinistra.
Ho fatto quindi un flip o ribaltamento orizzontale ed un passaggio di inversione da negativo a positivo con un software per lavorare le foto al computer.
Questo è il risultato.
Photo Oxford 2023 – Magnum submissions 2023
Mi sono iscritto ad entrambi, il concorso a Photo Oxford 2023 con 10 Still life sull’enologia e la cadidatura a Magnum submissions 2023 con 12 immagini e con la locandina della mia ultima mostra più gli stessi Still life ed un video che raccoglie i 3 filmati di presentazione dei miei 3 libri dedicati a mia moglie Sonia.
Il Photo Oxford 2023 Open Call accoglie lavori di fotografi, curatori, collettivi e artisti di tutto il mondo.
La giuria è pronta a impegnarsi con nuove e rinfrescanti visioni della vita e dell’esperienza personale espresse attraverso la fotografia.
Photo Oxford è un festival internazionale di fotografia che si svolge ogni due anni. Le date di questa edizione sono dal 14 aprile al 6 maggio 2023. Come suggerisce il nome, si svolge nella bellissima e storica città di Oxford, a breve distanza in treno da Londra.
Il Festival è noto per i suoi collegamenti con i grandi musei e i college delle famose università di Oxford, ma guarda al mondo per i partecipanti e cerca di impegnarsi in una conversazione globale sulla fotografia.
Il mondo è in movimento: tutto sta cambiando a quasi tutti i livelli della nostra vita quotidiana.
I giurati sono alla ricerca di lavori che documentino “inventari personali di esperienze” che si leghino al tema del Festival: “Il potere nascosto dell’archivio”.
Vogliamo vedere come sembra il mondo in questo momento.
Fresco, energico e connesso ai grandi temi della nostra epoca: identità, cambiamento climatico, Covid, sessualità, paesaggio domestico, lavoro (o mancanza di esso), inflazione, potere (e carenza di esso) e democrazia per cominciare.
Ma cosa c’è nell’< <inventario personale> > che parla della recente esperienza?
Gli archivi di domani si formano oggi. Questo è ciò che i giurati vedere.
Si può partecipare con una singola immagine o una serie da 5 a 15 immagini.
Magnum Photos è un’agenzia di proprietà cooperativa, gestita da fotografi membri. L’agenzia si autoseleziona e l’appartenenza è considerata uno dei migliori riconoscimenti della carriera di un fotografo.
Il processo per diventare un membro a pieno titolo di Magnum Photos richiede un minimo di quattro anni. I nuovi fotografi vengono reclutati solo una volta all’anno, durante l’assemblea generale annuale di Magnum a giugno, dove viene riservato un giorno per valutare e votare i potenziali portfolio dei nuovi membri.
Magnum Photos accetta invii di portfolio da tutti i fotografi professionisti internazionali. Se si vuole essere presi in considerazione per l’adesione, si deve inviare un lavoro in 2-3 progetti separati con un massimo di 30 immagini per progetto. Si deve raccontare qualcosa di te e dei progetti che presenti. Se la candidatura ha esito positivo, si verrà contattati da uno dei fotografi di Magnum verso la fine di giugno e si verrà invitati a diventare un “membro candidato” di Magnum, una categoria di appartenenza che offre a Magnum e all’individuo l’opportunità di conoscersi, ma dove non ci sono impegni vincolanti da entrambe le parti.
Dopo due anni di iscrizione a Nominee, i fotografi presentano quindi un portfolio aggiornato per richiedere l'”Abbonamento associato”. In caso di successo, il fotografo diventa quindi vincolato da tutte le regole dell’agenzia e gode di tutte le strutture dei suoi uffici e della rappresentanza mondiale. Infine, dopo altri due anni, un membro associato che desidera richiedere l’adesione a pieno titolo presenta un ulteriore portafoglio di lavoro da sottoporre all’esame dei membri. Una volta eletto come membro a pieno titolo, ciò conferisce effettivamente l’appartenenza a Magnum a vita o per tutto il tempo che il fotografo sceglie.
Requisito speciale: è richiesto un minimo di 2 progetti con un massimo di 30 immagini per progetto.
Adattatori da rullo 120 a film 116 e 616
Ho acquistato su eBay degli adattatori da rullo 120 a film 116 e 616.
Si inseriscono sui caricatori come mostra il video e si mette il tutto nella fotocamera.
In questo caso la mia KODAK N.2 BROWNIE MODEL A, che è un formato cm. 6X9 circa.
Il rullo 116 è più alto di poco rispetto al 120.
Il 616 dovrebbe essere uguale al 116 o molto simile.
Nonostante questo si riesce a vedere dalla finestrella rossa i numeri di avanzamento della pellicola.
Camera Ilford con foro stenopeico
La stenoscopia è un procedimento fotografico che sfrutta il principio della camera oscura, come le comuni fotocamere, ma usa un obiettivo stenopeico [dal greco στενός stenós (stretto) e ὀπή opè (foro, apertura)].
Questo obiettivo non è altro che un piccolo foro di spessore minimo, che tramite la diffrazione, crea immagini come qualsiasi obiettivo.
Tuttavia, il foro stenopeico non è un diottro, per cui, in ambito di ottica geometrica, le inclinazioni dei raggi non vengono variate (come invece avviene in un obiettivo a lenti e/o specchi), per cui non è possibile nessuna vera focheggiatura.
La risoluzione dei dettagli e la nitidezza del fuoco nell’immagine, risente negativamente di questo fatto ed è affidata (in buona parte) alla “piccolezza” del diametro del foro.
Il robusto kit Harman Titan Pinhole 4×5″ è stato sviluppato da Ilford in collaborazione con British Walker Camera, nota per le loro serie di fotocamere Titan di largo formato.
Il corpo è fatto con ABS modellato su iniezione e poi rifinito con una copertura antiscivolo a lunga durata.
Ogni attacco è in acciaio inossidabile, il che unisce una durata eccezionale a ottime doti di resistenza all’uso prolungato e alle condizioni meteo più estreme.
La fotocamera può essere usata con ogni tipo di carta fotografica o pellicola e ospita un supporto per pellicola 4×5 con due attacchi per treppiede, livella incorporata, attacco ulteriore. Incluso cono grandangolare da 72 mm intercambiabile.
Utilizzabile con ogni supporto conosciuto per pellicola 4×5″ sheet tra cui anche Fidelity, Toyo e Linhof.
Harman Titan Pinhole 4×5 con châssis Toyo e calcolatore dell’esposizione da tagliare e montare
KODAK N.2 BROWNIE
Possiedo una KODAK N.2 BROWNIE MODEL A
È una macchina fotografica che ha il suo fascino, come da adesivo, è un modello A: il frontale è realizzato in smalto bicolore. Le figure geometriche sono tipiche dello stile Art Déco. Si devono al designer Walter Dorwin Teague. I colori possibili sono nero, rosa, blu, verde e marrone chiaro. Il corpo in metallo è rivestito in similpelle. Le uniche regolazioni sono le velocità dell’otturatore rotante, posizione 1 e posa B, con tre scelte di apertura, date dalle levette in alto. All’interno i lati TOP e quello sotto sono sensibili alla calamita, mentre i laterali sono in alluminio. Nell’adesivo si legge “Use Kodak film 116”, oggi esiste il 127 ed il 120, il 116 era più alto del 120 ed il 127 è più basso del 120. I due attacchi di chiusura mostrano due occhielli a incastro. Nel libro, vedi le tre immagini, si legge che questa camera, il modello A, è stata prodotta dal 1907 al 1933.
Leggi il manuale della camera
La Kodak N.2 Brownie Camera è una macchina fotografica a cassetta (Box camera) costruita dalla Eastman Kodak Company tra il 1901 e il 1933. È uno dei modelli più longevi e popolari della famiglia di prodotti Brownie ed è anche la macchina per la quale venne introdotta la pellicola di medio formato n. 120, corrispondente all’odierno formato 6×6, 6×7 e 6×9, quest’ultimo utilizzato in questa macchina.
Caratteristiche della Kodak N. 2 Brownie
La Kodak N.2 Brownie Camera venne presentata nel mese di ottobre 1901. Come gli altri modelli della serie Brownie era destinata al mercato amatoriale, trattandosi di una macchina economica dall’utilizzo semplificato.
Il corpo macchina è costruito in cartone con inserti in legno ed è rivestito in similpelle scura e liscia, simile al rivestimento della Kodak Brownie. L’obiettivo è formato da una sola lente a menisco semplice, con focale di 41/2 pollici (115mm) e fuoco fisso, con profondità di campo che si estende da circa 8 piedi, (pari a circa 2,4 metri) all’infinito. La lente è abbinata a un otturatore rotante (Eastman Rotary Shutter) che ha velocità fissa (attorno a 1/35″) e posa B, con tre diaframmi: f/11, f/16, f/22.
Lo sportellino posto sul dorso della macchina è bloccato tramite un gancio metallico a slitta. Sulla parte superiore sono presenti una maniglia per il trasporto (recante il nome “The Brownie“) e due levette per comandare l’apertura del diaframma e la posa B. La fotocamera è dotata di due mirini a specchio, uno per la visione verticale, l’altro per quella orizzontale. Sul retro è presente la finestrella circolare rossa per la lettura dei numeri di fotogramma. La levetta di scatto funziona in entrambe le direzioni.
Le dimensioni della macchina sono 31/4x4x55/8 pollici (82,5×10,15×14,3cm) con un peso di 370g (13 once). I negativi hanno formato 21/4 X 31/4 pollici (circa 5,71 x 8,25 cm) su pellicola 120 da sei pose.
Il prezzo di vendita nel 1901 era pari a €2,00, mentre un rullino di pellicola costava 20 centesimi.
La Kodak Brownie No. 2 Camera offriva una scelta tra 3 materiali diversi: cartone, con costo di $2.00, alluminio, con costo di $2.75, e un modello colorato dal costo di $2.50.
La pellicola 120
Con la Kodak N.2 Brownie Camera appare per la prima volta il formato di negativo 6×9, in uso ancora oggi e chiamato “medio formato”.
La codifica numerica delle pellicole Kodak fu introdotta solo nel 1914 (nel catalogo Condensed Price List of 1914). Inizialmente le pellicole erano elencate in base alla fotocamera su cui erano utilizzate e alla dimensione del negativo. All’epoca della sua introduzione la pellicola 120 si chiamava dunque: Transparent Film, 21/4 X 31/4 inches, for use with the N. 2 Brownie Camera.
La Eastman Kodak introdusse il formato 120 come standard per la fotografia amatoriale e per i principianti che utilizzavano le Box Camera. Il medio formato consente infatti ingrandimenti con grana più fine, maggiore dettaglio, gamma tonale più estesa e minore distorsione prospettica. Successivamente, con la diffusione della pellicola 35mm, la 120 rimase in uso come pellicola professionale “medio formato” e la sua produzione prosegue tuttora.
Versioni della Kodak N. 2 Brownie
La Kodak N.2 Brownie Camera ebbe vastissima diffusione e fu prodotta in svariati milioni di pezzi: già nel 1921 erano in circolazione oltre 2.500.000 esemplari.
Nel corso della sua carriera più che trentennale, la Kodak N.2 Brownie Camera fu oggetto di diverse modifiche estetiche e strutturali. Fu prodotta in America, in Canada e in Inghilterra in 6 versioni principali con molte varianti. Vennero anche prodotte alcune serie limitate in occasione di particolari eventi storici.
Fotocamera Voigtländer Brillant.
Ad un’asta online ho acquistato una fotocamera reflex Voigtländer Brillant (1933-1937).
Lo specchio non funziona tramite l’obiettivo di ripresa, ma tramite un obiettivo separato.
L’obiettivo è un Anastigmat, Voigtar 1:9, F = 7,5.
La fotocamera può essere impostata su diverse distanze: landschaft ∞, gruppe 4-2 e portrait 1.
Tempo di posa da ∞ a 1/50. Il disco a membrana ha tre posizioni: 9, 11 e 22.
A lato puoi vedere attraverso una finestra (rossa) quante foto sono state scattate.
La fotocamera può essere aperta nella parte superiore, cioè il pozzetto, dopodiché è possibile guardare l’oggetto da fotografare tramite lo specchio.
Ci sono alcune piccole macchie sullo specchio.
Bella fotocamera di formato cm. 6X6.
Su un angolo la pelle è danneggiata e sui bordi la vernice si è consumata qua e là.