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Fotografia artistica, studio sulla forma e la luce.

Sono molto legato alla fotografia artistica, espongo le mie mostre dal 1985.
Dal 2004 sto sviluppando un genere particolare iniziato con la mostra “Lo strabismo di Venere”:
www.giuseppe.ponticelli.name/mostra/lo-strabismo-di-venere/

Ho sviluppato ulteriormente il mio studio sulla forma e la luce con una ricerca che ancora non è arrivata al compimento in una nuova mostra:
www.giuseppe.ponticelli.name/mostra/mosso-e-sfocato-artistico-in-fotografia/

È uno studio sul mosso e lo sfocato, un genere particolare della fotografia astratta.
I soggetti sono trasfigurati e comunicano sensazioni estetiche legate al simbolismo.
Diventano delle forme non riconoscibili, che hanno anche effetti cromatici.

Se sei interessato a photo artistiche e/o ad un corso di fotografia
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Ho esposto al chiosco di San Cristoforo a Siena la mostra “Geometrie a confronto” nel 1985 con il patrocinio del Comune di Siena, con la presentazione di Roberto Barzanti e con un contributo scritto da Daniele Sasson in un dépliant a corredo della mostra, all’interno di una serie di manifestazioni a cura di Cultura e Partecipazione.

Nel 2002 ho esposto un’istallazione fotografica e degli Still life presso la Galleria di arte contemporanea “DIDEE” a Siena.

Le successive tre mostre sono state esposte con un format unico, solo per una serata dalle ore 21:00 di sera fino alle ore 2:00 del mattino a Siena nel portico del Villino “Il cappuccino” dove abito e lavoro.

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3 commenti su “Fotografia artistica, studio sulla forma e la luce.

  1. Nell’articolo cito Daniele Sasson, mio professore di disegno al Liceo Scientifico.

    Daniele mi ha “contagiato” la passione per la fotografia artistica. Dal 1985 espongo alcune mostre e dal 1986 sono fotografo professionista di Still life.

    Come dimenticare quando andavo a casa sua a San Rocco, aveva pubblicate alcune photo su importanti riviste di fotografia, la mia preferita era quella di un’elaborazione di un orologio. Bei tempi, erano quelli del liceo.

    Per la gita di classe a Parigi scattai con l’autoscatto una photo di gruppo della nostra classe, si stampò nella camera oscura di Daniele e con il “ricavato” si andò a mangiare una pizza, io, Daniele e Beatrice Cappelli, mia compagna di classe.

    Daniele è purtroppo scomparso recentemente.

  2. Grazie Giuseppe, del ricordo affettuoso e soprattutto della condivisione dell’eredità culturale ed artistica che Daniele ha lasciato a te, come a tanti altri suoi studenti e poi amici. Noi sappiamo quanto poco canonico sia stato il suo essere insegnante e quanto al tempo stesso profonda sia l’impronta che ha lasciato su molti di noi. Su nessuno è passato in modo indifferente e questa è una gran dote per un insegnante. Almeno una ventina dei suoi amici ex studenti mi hanno detto personalmente che a lui devono il loro avvicinamento all’arte ed il loro essere artisti. Adesso è ovunque intorno a noi, in ogni immagine sua o tua o di altri suoi studenti. Ogni volta che esce uno scatto mosso, ogni volta che l’immagine di una foto sfugge alla volontà del fotografo e prende vita propria, lì possiamo trovare Daniele.

    1. Cara Beatrice, sono molto affezionato a te ed a Daniele.
      Tu sei stata per me sempre una cara amica e Daniele ha lasciato in me un po’ della sua eredità, che ha regalato a molti altri.
      Mi ha commosso leggere quello che mi hai scritto.
      Con affetto.
      Giuseppe

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