Un creativo pubblicitario ha bisogno di letture adeguate per stimolare la propria creatività, gli Art Director sono di due estrazioni, o nascono grafici oppure più raramente sono fotografi.
Sono nato come fotografo artistico, ho fatto varie mostre fotografiche, personali oppure collettive.
La mia grammatica è l’immagine fotografica ed i miei “testi sacri” sono i fumetti Disney da collezione.
Il manuale d’utilizzo di un marchio, il primo strumento di comunicazione, è chiamato tra gli addetti ai lavori “Bibbia” senza dissacrare un testo a me molto caro come i Vangeli, sono Terziario Francescano.
Carl Barks è un creativo disneyano che segna la nascita delle più belle storie.
Alcune di queste storie vennero successivamente ridisegnate da Daan Jippes, che cerco di essere fedele ai layout di Barks, provando anche ad adottarne lo stile di disegno.
Vanno poi aggiunte due storie realizzate da Vicar, Zio Paperone e il segreto della giovinezza e Paperino in Andiamo piano con il deltaplano! e Archimede Pitagorico in Il pifferaio magico di Paperopoli, lasciata a metà da Barks e completata da Don Rosa.
In pensione Barks iniziò a lavorare a quadri a olio a tema disneyano nel 1971, spinto dalle insistenze di Glenn Brey, collezionista californiano e ammiratore di Barks.
Su concessione della Disney realizzò la sua prima opera, ispirata alla copertina del n° 108 di Walt Disney’s Comics and Stories e il successo fu tale che Carl Barks ne avrebbe realizzati molti altri, sia a olio che ad acquarello, sempre a tema disneyano. Risalgono invece al 1978 i quadri a tema diverso, quando la Disney gli ritirò il permesso di realizzare quadri con i suoi personaggi. Tra le molte opere, è presente anche una lunga serie di paperi antropomorfi.
Negli anni novanta l’autore non si fece pregare e tornò a realizzare due storie a fumetti: nel 1994 Zio Paperone – Una cavalcata nella storia, disegnata da William Van Horn, e Paperino – Da qualche parte, in mezzo al nulla, nel 1996, quando, durante la San Diego Comic Convention, fiera di fumetti statunitense, John Lustig fu contattato dal Carl Barks Studio per scrivere la sceneggiatura di una storia di Barks.
Lustig accettò e i disegni furono affidati a Patrick Block. I due autori dissero del maestro:
«Era ancora un mago nel concentrarsi esattamente su quello che bisognava raccontare, e nel togliere quello che era superfluo».
(Block)
«Mentre scrivo mi rendo conto appieno, per la prima volta, della realtà delle cose. Quanti geni potevano avere uscite così lucidamente folli alla bella età di quasi cento anni? Io ne conosco solamente uno: Carl Barks».
(Lustig)
Disegno a china di Carl Barks di Zio Paperone sulla porta del suo ufficio.
Questo è l’adattamento Disney di A Christmas Carol, in questo caso zio Paperone ha il ruolo di Scrooge.
Nel disegno sta entrando nel suo ufficio, ormai unico socio dato che (come si sa bene dall’incipit) Marley è morto.
E dal cognome di Scrooge deriva il suo in Inglese.
Scrooge McDuck.
Zio Paperone e la Stella del Polo (Back to the Klondike) è una storia a fumetti della Walt Disney, scritta e disegnata da Carl Barks e pubblicata per la prima volta nel marzo 1953 sul secondo numero di Uncle Scrooge.
Considerata una delle storie più belle create da Carl Barks, viene ricordata per l’esordio del personaggio di Doretta Doremì e per il primo riferimento al passato di Paperon de’ Paperoni come cercatore d’oro nello Yukon.
Mush: poltiglia oppure “baby food”, cioè pappa.
Ai cani da slitta nello Yukon dice “MUSH !”, intendendo quindi che ne farà poltiglia.
Al ristorante ordina la pappa, perché costa di meno in assoluto.
Le avventure eroicomiche di Topolino Aviatore sono state pubblicate dalla Casa Editrice G. Nerbini di Firenze.
Furono poi realizzati 600 quadretti di Whalt Disney.
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