Prima di tutto ho eseguito degli Still life in sala di posa con alcune varianti usando una pellicola Ilford Delta 400 Professional Black and White, che ha la particolarità di compensare, cioè consente variazioni sbagliate dell’esposizione.
ho usato una fotocamera Ferrania Euro con fotogrammi 6X6, che però ha soli 2 diaframmi.
Luce mista a fluorescenza con 2 bank quadrati sotto alla lastra del tavolo da Still life con appoggiate sopra 2 gelatine, azzurra ed arancione, un bank verticale a sinistra a doppia accensione ed 1 ottagonale con più accensioni e la finestra superiore aperta per evitare il riscaldamento eccessivo, più 2 pannelli led, uno più grande a sinistra e l’altro a destra più piccolo per il controluce in modo da disegnare i contorni.
Dopo sono salito in ufficio, ho chiuso la porta grande a 4 ante ed ho allestito la camera oscura per lo sviluppo del rullo con fotogrammi 6X6 appena utilizzato in sala di posa.
Nella vera e propria camera oscura, ho chiuso la porta interna e nel totale buio ho inserito la pellicola nella spirale, girando in senso inverso le due parti e procedendo con questo movimento, ho separato la pellicola dalla carta del rullo.
Terminato l’inserimento, ho tagliato sempre al buio la pellicola ed ho gettato a terra il rullo e la carta.
Ho inserito la spirale nella tank, l’ho chiusa, inserito il tubichino per ruotare la spirale ed ho messo il tappo.
Riaccesa la luce ed aperta la porta, sono passato all’antibagno, dove avevo allestito il tavolo bianco posizionato sopra 2 caprette.
Ho disposto sul tavolo la tank chiusa, il termometro, gli acidi, il misurino ed una brocca graduata.
Una volta che la pellicola è nella tank, si può lavorare alla luce normalmente.
Ho sviluppato il film rispettando la temperatura di 20° C, i tempi in base alla tabella degli acidi usati, risciacquando tra un bagno e l’altro.
Ho messo la pellicola, che ho tolto dalla spirale, nel bagno dell’ufficio attaccandola ad un appendi abiti richiudibile, sul quale ho posizionato in uno dei ganci un apposito accessorio, che si attacca alla pellicola nella parte alta.
All’atra estremità della pellicola ho agganciato un accessorio identico, questi due supporti hanno incorporato un peso, in modo che la pellicola stia perfettamente stesa.
Ho lasciato asciugare il film fotografico per tutta la notte, la mattina dopo l’ho tagliata a misura e riposta in particolari fogli per un raccoglitore ad anelli e sacche di carta velina semi trasparente che contengono ognuno uno spezzone di pellicola, un foglio conserva un intero rullo con fotogrammi 6X6 e fogli analoghi con tasche più basse in altezza rullini 35 mm.
La procedura è identica per lo sviluppo e stampa rullini.
Ho scelto il fotogramma esposto correttamente usando un visore portatile, comodo a valigetta.
Ho messo lo spezzone di film nell’ingranditore, che tengo in camera oscura, ho messo a fuoco l’immagine su un foglio bianco, ha spento la luce, chiuso la porta ed accesa la luce gialla.
Avevo già preparato gli acidi diluiti e con un orologio fluorescente con sveglia di fine del tempo, ho sviluppato la pellicola a 20° C, per i tempi previsti dalle confezioni e dalla tabella dettagliata che è all’interno del parallelepipedo di carta che conteneva il rullo con fotogrammi 6X6 confezionato con un supporto argentato.
Nell’antibagno si lavora con luce rossa, sono lampadine particolari da camera oscura.
Ho chiuso la porta della camera oscura e spenta la luce, tirato fuori dalla busta nera un foglio di carta fotografica Ilford Multigrade IV RC De Luxe lucida, ho posizionato la carta sotto l’ingranditore, avevo chiuso un po’ il diaframma ed inserito uo dei filtri Multigrade, che vanno da 1 a 7, servono per decidere, il base al negativo, se è meglio una stampa morbida, normale oppure contrastata.
Deciso l’esposizione della carta, si va ad occhio con l’esperienza, sono passato all’antibagno ed in luce rossa ho sviluppato la carta, dopo ho fatto un bagno di arresto con l’acido acetico e per finire il fissaggio, sempre a 20° C rispettando i tempi previsti.
Ho inserito la stampa nella lavatrice autocostruita, una vasca cilindrica con 3 ruote posta sul piano del lavandino, sotto arriva l’acqua tramite un tubo rosso collegato al rubinetto, sopra esce l’acqua dal troppopieno che scarica con un tubo giallo l’acqua nel lavandino.
Quindi ho tolto la stampa dalla lavatrice e l’ho messa ad asciugare in bagno appesa con mollette a stampelle di metallo colorate appese al porta abiti.
Il giorno dopo le stampe erano asciutte e le ho riposte in attesa di colorarle con pennelli, 1 fine per i contorni ed uno un po’ più largo per mettere il colore su alcune zone della stampa.
I colori sono all’acqua, sono ecoline ed ho anche dei pennarelli particolari, per i contorni oppure per bagnare la stampa e passarci con i pennelli bagnati nei pennarelli stessi.
Sono tante le cose da tenere presenti.
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