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La prima foto a colori che ho stampato
La stampa del colore è impegnativa, si lavora a 35° con una tolleranza di più e meno 0,5°.
I prodotti chimici usati sono del kit RA4 della Bellini foto:
- lo sviluppo parte A e parte B in due flaconi separati da unire, 25 ml. di uno e 25 ml. dell’altro più 200 ml. di acqua, tempo 45”;
- la sbianca / fissaggio in 50 ml. più 200 ml. di acqua, tempo 45”;
- il lavaggio per 15 minuti nella mia lavatrice auto costruita con immersa nell’acqua una tartaruga da acquari e regolando due miscelatori, uno in bagno sotto lo scaldabagno ed uno sul lavandino con un grande termometro circolare;
- lo stabilizzatore in 1 ml. più 249 ml. di acqua, tempo 3’.
Il negativo colore viene messo nel Meopta Opemus 5, che monta un obiettivo Rodenstock f/2,8 50 mm.
Prima si misura l’esposizione corretta, con un cartoncino posto poco sopra il foglio da impressionare, si fa scorrere il cartoncino senza alcun filtro di correzione se la carta viene usata per la prima volta.
Tutta la carta della stessa emulsione avrà lo stesso filtro.
Poi si pongono sul bianco i filtri che più si avvicinano alla dominante per ottenere un colore bianco neutro, perché i filtri sono stati collocati in corrispondenza delle nuvole.
Il filtro assorbe la luce e quindi va trovata l’esposizione per il filtro scelto.
La carta, di formato cm. 24,0 x 30,5, viene messa nel buio totale della camera oscura in un tamburo a tenuta di luce, in questo caso un JoboDrum 4531.
A questo punto si lavora in luce non eccessivamente forte e non diretta alla bocca del cilindro, dove si inseriscono gli acidi.
Si pone il cilindro con il tappo in orizzontale e si fa ruzzolare a destra ed a sinistra con un movimento abbastanza lento, non veloce, poi si svuota la soluzione in una caraffa e si procede con il bagno successivo.
Dati tecnici: esposizione 20” – diaframma 8 – filtro magenta 50.
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