Chi sono i magnifici 6 del Bartoletti?

Chi sono i magnifici 6 del Bartoletti?

Fabio, Luca, Francesco, Roberto, Andrea e Mariano

Sabato 7 e domenica 8 maggio sono stato a Principina a mare.

Mentre stavo arrivando, ho telefonato a Fabio, che mi ha detto che era dai loro cavalli.

In totale sono sei amici, che hanno realizzato, a 300 metri da casa mia, una bella struttura per i loro cavalli, affittando un appezzamento di terreno da Adolfo Bartoletti.

Fabio lo conosco da quando avevo 16 anni, ci siamo persi di vista 20 anni fa.

Aveva con la moglie una selleria a Grosseto, mi servivo da lui.

Con lui c’era Luca, che conosco da alcuni anni, abbiamo fatto subito amicizia.

Luca lavora a Grosseto come architetto ed ha la casa per le vacanze nella mia stessa via.

Le tre foto che seguono sono state scattate da ©2022 Alica Mák.

Tra sabato e domenica ho fatto vari scatti con la mia Minox della Leica, la Bencini Cometa e l’Horizont, i risultati li vedrò tra alcune settimane, i rotolini vengono sviluppati al Nord.

Domenica mattina ho fatto colazione al Polypus Bar con un bombolone alla crema ed un caffè lungo in vetro.

Domenica a pranzo sono andato al campeggio di Principina a mare.

C’è una bella struttura, “Il Contadino al Mare” in via del Dentice, 10.

Acqua naturale fredda, bicchiere di vino bianco fresco, antipasto misto di mare, primo piatto tagliolini allo scoglio, caffè doppio corretto: solo €25,00.

Tutto veramente buono ed abbondante, mi potevo fermare all’antipasto.

Andateci, fatevi consigliare dalla gentilissima Cri, il marito è il sublime cuoco Francesco.

 

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Business e arte di Guglielmo Spotorno.

IL PENSIERO PRIMA DEL COLORE

a cura di a cura di

Giammarco Puntelli e Flavia Motolese

 

Parlare delle opere di Guglielmo Spotorno senza parlare dell’uomo è impossibile: c’è una forte aderenza, anzi una totale coincidenza tra la persona e le sua pittura.

Il suo percorso artistico si delinea frequentando la galleria d’arte Spotorno, inaugrata a Milano negli anni ’50 dalla madre Enrica, che presenta Maestri come Martini, Casorati, Sironi.

Questo confronto diretto con importanti artisti definisce il suo approccio alla pittura così come i suoi studi, in particolare quelli in Filosofia e la tesi in Estetica Metafisica.

 

PERSONALE Spotorno – Giovedì 28 aprile alle ore 18.00 a SPIN – Pinacoteca arte contemporanea Siena – si inaugura la mostra dell’artista Guglielmo Spotorno.

La mostra è negli spazi della SanPaolo Invest, nel Palazzo Chigi Zondadari con gli affacci su Piazza del Campo ed entrata da Banchi di Sotto 46 a Siena.

 

Prima e quarta di copertina del catalogo

Cina, 2010 e Fukushima, 2010

Stanza terminale, 2010 e Sognando Rio, 2012

Caracas, 2015 e Autoritratto 4, 2015

Metamorfosi, 2016 e Natura viva, 2016

Covid – Città senza finestre, 2020 e Luce e Ponente, 2022

Odissea, 202 e pensiero di Abraham Lincoln

 

 

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Sondaggio per l’Atelier.

Andando da Gabriele Fanetti della Foto Moderna, ho visto che al civico 47 alla destra dello Studio Donati c’è un fondo di 15 mq. in affitto con due bacheche.
Mi presento brevemente, sono Giuseppe Ponticelli, abito e lavoro in via Fiorentina 54/56 a Siena.
Al civico 56 ho il mio studio, la G.P. Comunicazione.
Al civico 54, stesso fabbricato, ho la sala di posa per Still life al piano semi interrato -1S.
Sono nato come fotografo artistico nel 1985 pubblicando la prima mostra e come fotografo soprattutto di Still life, ma anche di moda, nel 1986, come primo assistente di studio del Fotografo Emilio Fabio Simion a Milano, specializzato in food editoriale.
Nel 1988 rientrai a Siena e fondai la Still Life S.r.l.
Dopo altri ruoli, nel 2002 ho fondato la G.P. Comunicazione ed ho esposto la mia seconda mostra artistica.
Oggi la G.P. Comunicazione è soprattutto una Web Agency, offriamo anche grafica pubblicitaria online ed offline, SEO per l’ottimizzazione dei siti internet, ho due collaboratori, un consulente informatico ed un grafico.
Purtroppo non ho più richieste di fotografia, con l’avvento del digitale sono diventati tutti fotografi, non avendo più costi di produzione, scattando molto una foto decente viene fuori!
Non faccio servizi di matrimonio, né foto per il Palio, né servizi a privati.
Mi piacerebbe aprire un atelier accanto allo Studio Donati.
L’insegna: Atelier di Giuseppe Ponticelli.
Nei 15 mq.: un tavolo, un computer iMac 27″, quadri alle pareti con miei lavori
Nelle due bacheche, a sinistra un manifesto della G.P. Comunicazione, a destra degli Still life.
L’atelier sarebbe per me strumentale:
•   avere una vetrina in centro;
•   in via Fiorentina sono nel retro del fabbricato;
•   ricevere potenziali clienti da portare in studio, alla G.P. Comunicazione ed in sala di posa;
•   passerei tutti i lavori di cui non mi occupo allo Studio Donati;
•   lui potrebbe fare altrettanto;
•   saremo un polo completo, la G.P. Comunicazione, lo Studio Donati e la Foto Moderna a pochi metri.
In via di Camollia nella Sovrana Contrada dell’Istrice, sono un Protettore che sostiene economicamente la Contrada, ci sono vari fondi in affitto oppure in vendita.
Il discorso è lo stesso e non mi dilungo ulteriormente.

Fotografia di Still life.
Fotografia di moda.
Fotografia artistica.
Foto di famiglia e di maternità.

Mi consigliare di aprire l’<<Atelier di Giuseppe Ponticelli>> nel centro?
• in via dei Termini a Siena?
• in via di Camollia a Siena?

Vota il sondaggio su LinkedIn:

 

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Inediti di “Geometrie a Confronto”.

In questo studio presento degli inediti di “Geometrie a Confronto”.

La modella Delia Scala, una mia amica ai tempi dell’Università a Pisa, posò per la mia prima mostra fotografica del 1985.

La prima immagine, il particolare di San Giorgio a Siena è colorato a mano.

La seconda è ottenuta con un sandwich di pellicole nell’ingranditore, è una delle due immagini del manifesto.

Anche la terza immagine è colorata a mano.

La quarta presenta un intervento a china intorno al volto.

Anche la quinta immagine presenta un intervento a carboncino e china, con un braccio marmoreo.

La sesta è totalmente un inedito, non fu mai usata, è diversa per i vestiti e la parrucca.

La settima immagine presenta i definitivi di “Geometrie a confronto”, una mostra alla quale tengo molto, realizzata totalmente con il metodo delle maschere e presentata da Roberto Barzanti nel Chiostro di San Cristoforo a Siena.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Still life bicchieri e bottiglia blu.

Il video mostra la mia sala di posa dove allestisco uno Still life, con la Mamiya RZ 67 Professional e la Fuji Istantanea.

Lo Still life, letterariamente “natura morta”, deriva dai pittori fiamminghi, che componevano i loro Still life su un tavolo posto in un torrione con un’alta finestra, che ha dato il nome ai primi softbox, cioè “luce finestra”.

I primi flash della storia moderna furono realizzati modificando il riflettore obiettivo ad infrarosso di un Leopard I.

Luce flash ed infrarosso.

 

 

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Buona Pasqua da Ke cassata!

Buona Pasqua da Ke cassata!

La cassata siciliana (dall’arabo quas’at, “bacinella” o dal latino caseum, “formaggio“) è una torta tradizionale a base di ricotta zuccherata (tradizionalmente di pecora), pan di Spagna, pasta reale e frutta candita.

È una produzione tipica siciliana, come tale è stata ufficialmente riconosciuta e inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T.) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf), su proposta della Regione Siciliana.

Questo piccolo negozio propone delle specialità molto gustose.

Lo Staff è costituito da ragazze gentili, che ti consigliano al meglio!

Ci sono molte leccornie e vini.

L’arancino (in siciliano “arancinu” o “arancina“) è una specialità della cucina siciliana. Come tale, è stata ufficialmente riconosciuta e inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (PAT) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (MiPAAF) con il nome di “arancini di riso“.

Si tratta di una palla o di un cono di riso impanato e fritto, del diametro di 8–10 cm, farcito generalmente con ragù, piselli e caciocavallo, oppure dadini di prosciutto cotto e mozzarella. Il nome deriva dalla forma originale e dal colore dorato tipico, che ricordano un’arancia, ma va detto che nella Sicilia orientale gli arancini hanno più spesso una forma tradizionale conica, per simboleggiare il vulcano Etna.

Con questo articolo del blog, condiviso su vari Social, si interrompe la cadenza settimanale di uno lunedì e l’altro mercoledì.

Saltiamo una settimana e ci diamo appuntamento per il lunedì successivo.

Vi auguriamo una Santa Pasqua serena e di pace.

Pace e bene.

© Blogger Giuseppe Ponticelli per G.P. ComunicazioneSiena.

 

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Il mio secondo figlio.

Ho due figli, il secondo è il mandarino

L’ho comprato nel 1990 al Vivaio all’inizio del vialone di Principina a mare (GR).

È un innesto, il tronco è di un’altra pianta e questo lo fa più robusto.

Fa due fioriture all’anno e matura due volte i mandarini.

Ora è il momento di coglierli, lasciando il picciolo al quale è attaccato, un piccolo “segreto” per fa sì che i mandarini durino di più.

È il momento giusto, se li lascio sulla piante diventano acquosi.

Sono piccoli ed un po’ aspiri come piacciono a me.

Non sono Clementine, ma sono simili, hanno uno o due noccioli.

 

non sono Clementine, ma sono simili, hanno uno o due noccioli

 

questa è la residenza invernale del mandarino, che mi sono costruito assembla materiali in commercio

 

Questa è la sua residenza invernale, che mi sono costruito assemblando materiali in commercio.

Ho acquistato una rete verde a maglia quadrata plastificata, un tessuto non tessuto, delle fascette e delle chiusure verdi per bloccare il tessuto non tessuto sulla rete plastificata.

Ho ancorato il cilindro della serra alle bocchette del muro ventilato del portico sotto la terrazza.

Ho comprato un ombrello da serra, con una lunga asta e alto in altezza.

Ho posizionato una prolunga, legata con fascette nere grosse, alla base della pianta.

Ho inserito l’asta dell’ombrello e l’ho legato sempre con le fascette nere alla pianta, in entrambi i casi proteggendo il tronco con due pezzi neri morbidi di materiale soffice.

Con le fascette piccole ho fissato l’ombrello al cilindro, dove il tessuto non tessuto protegge la pianta, lasciandola respirare.

 

con le fascette piccole ho fissato l’ombrello al cilindro, dove il tessuto non tessuto protegge la pianta, lasciandola respirare

 

L’ombrello ha una porta con cerniera per poter innaffiare il mandarino.

Il vaso è sollevato dal pavimento con due mattoni pieni, c’è il sottovaso e poi il vaso del mandarino.

Intorno ci sono dei cubetti bianchi di polistirolo, che mi sono fatto tagliare dall’Espansi Tecnici Srl: lato 8 cm., prezzo €40,00, ordinati il 02/11/2011 e da me ritirati nel loro stabilimento.

Servono per isolare le radici dal freddo, quest’anno no, ma se fa molto freddo appoggio sulla terra del vaso due ceri da Chiesa classici, con il cilindro rosso e la protezione in alto a fori anti vento.

 

l’ombrello ha una porta con cerniera per poter innaffiare il mandarino

questa è la residenza invernale del mandarino, nel portico sotto la terrazza

l’ombrello ha una porta con cerniera per poter innaffiare il mandarino, dall'altro lato a destra

La residenza estiva è invece accanto alla porta del mio ufficio

Lo metto tra la calata della terrazza ed il campanello con targa, dove il mandarino prende luce tutta la mattina senza logicamente protezioni, va innaffiato abbondantemente.

 

la residenza estiva è invece accanto alla porta del mio ufficio, lo metto tra la calata della terrazza ed il campanello con targa

 

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Still life di frutta.

Ho fatto uno Still life in sala di posa di frutta, noci e con un bicchiere particolare, decorato in oro con un sottofondo verde, ho usato una fotocamera Bencini Koroll II.

Bencini Koroll II

Macchina fotografica anni ’60made in Italy” dalla Milanese Bencini (CMF) in alluminio pressofuso.
La fotocamera è una medio “mezzo” formato 30x45mm su pellicola 120 che permette di arrivare a scattare 24 fotografie.
Sul retro della fotocamera sono presenti due finestrelle contapose, quando si usa, bisogna far comparire il numero nella prima finestrella, scattare e far avanzare la pellicola fino a quando il numero che era presente a sinistra compare nella finestrella di destra e così via.

 

Anno di Produzione 196_
Formato 30x45mm su pellicola 120 con 24 fotogrammi
Obiettivo Bencini acromatico 55mm f/8
Messa a Fuoco Manuale 1,2m-inf
Otturatore Bencini meccanico a ghigliottina B-1/50-1/100
Esposizione Manuale
Mirino Galileano

 

Ecco la documentazione del lavoro fatto sul set fotografico

 

Questi i risultati

Sono sempre alla ricerca di aberrazioni ottiche da elaborare in post produzione.

sono sempre alla ricerca di aberrazioni ottiche da elaborare in post produzione, in questo caso con pennelli ed Ecoline

 

Da un punto di vista fotografico, il seguente è uno scarso risultato.

È il limite di una macchina d’epoca.

Still life di frutta con bicchiere decorato

stampa in B%N dello Still life di frutta con bicchiere decorato

Piazza della Posta a Siena

Piazza della Posta a Siena

 

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Sasso di San Bernardino.

Don Claudio Rosi, parroco del Santo Bernardo TolomeiSBT – ha tenuto nel marzo 2021 al Serra Club una relazione sui Santi senesi ed in particolare sulla vita e le opere di San Bernardino da Siena.

Oggi vorrebbe sapere se nel bosco o nella grotta di Oncinello c’è il sasso di San Bernardino, come risulta da un vecchio e grande libro custodito in Seminario.

1° di copertina di un vecchio e grande libro custodito in Seminario

 

Per questo siamo andati alla ricerca del sasso nel bosco, ma soprattutto nella grotta.

 

lapidi tradotte nell'articolo e statua di San Bernardino, che stava nella nicchia in alto, ora a terra rotta insieme ad altri cocci

 

“DIVO BERNARDINO/QUOD INSUBIECTO SEDILI SACRAS/AD POPULUM CONCIONES FREQUENTER … (?)/POSITUM/RESTAURATO NEL 1844”.

Nell’iscrizione sottostante si legge: “ORPHANO TU ERIS ADIUTOR/IOSEPH SEGRETI (?) HUIUS CONGR[EGATIONIS] ALUMNUS/SCULPTURAE TYRO QUOD FACERE IPSE NON POTUIT/VIVENS AERE SUO FIERI PONIQUE VOLUIT MORIENS/ANNO D[OMINI] MDCLXXXV”.

Nella prima iscrizione c’è una parola assolutamente illeggibile “habuerit”, che rende incerto il senso.

Da quanto si capisce “insubiecto sedili” significa “senza una seggiola sotto”, cioè “stando in piedi”, posizione in cui San Bernardino “frequentemente” teneva “prediche al popolo”.

Ma più probamente la parola illeggibile potrebbe essere “habebat”, che come lunghezza sarebbe più o meno equivalente.

Pare di capire che il Santo predicasse stando in piedi sul sasso.

Collocato per San Bernardino, poiché di frequente aveva tenuto (?) sacre prediche al popolo senza avere sotto di sé un sedile.

La traduzione della seconda iscrizione potrebbe essere: “Sarai di aiuto all’orfano. Giuseppe Segreti (?) alunno di questa congregazione scultore principiante, ciò che non poté fare lui stesso da vivo, volle morendo che fosse fatto e posto a sue spese nell’anno del Signore 1685”.

Traduzione ed annotazioni di Don Aldo Lettieri.

 

Mia zia, Giovanna Ponticelli, che tra poco compierà 91 anni, l’ultima zio / zia in vita, ricorda chiaramente che il Sasso non arrivò mai ad Oncinello, dove fu portato il busto di San Bernardino, che venne alloggiato nello spazio sopra le due lapidi tradotte.

Purtroppo il busto è rotto in due parti, forse di più ed è a terra insieme ad altri cocci.

 

Facendo ricerche online, ho trovato queste informazioni.

Via del Sasso di San Bernardino unisce la Lizza con Via Montanini.

Lo stradario compilato nel 1861 denominava ancora vicolo di Menicuccio l’odierna via del Sasso di San Bernardino, tramandando a perpetua memoria il nome di un illustre sconosciuto.

In età medievale era un chiasso molto angusto, che fu allargato intorno al 1820 per creare un accesso più confacente tra via dei Montanini e il Passeggio della Lizza, grazie alla demolizione di un edificio allora addossato al palazzo Forteguerri.

Con lo stradario del 1871, invece, si pensò bene di sostituire il carneade Menicuccio con il nome di una delle battaglie più importanti del Risorgimento italiano, e così la stradina venne ribattezzata via Palestro.

Fu il Podestà Fabio Bargagli Petrucci, nel 1931, a volere questa denominazione, che richiama la memoria del Santo Bernardino Albizzeschi, nato a Massa Marittima nel 1380.

Secondo la tradizione, infatti, in età giovanile San Bernardino avrebbe improvvisato il primo dei suoi celeberrimi sermoni proprio davanti all’oratorio di Sant’Onofrio, antistante alla strada, salendo su un muricciolo (il sasso per l’appunto) che era lì fuori e attirando una folla crescente.

Nel XVI secolo, a ricordo di tale episodio, fu scavata una nicchia sulla facciata dell’oratorio, dove si collocò una statua in terracotta raffigurante il Santo, poi rimossa nel 1872, in occasione dell’edificazione di palazzo Foschini e ridotta ad un busto policromo riposto all’interno della chiesa; fu allora che venne demolito anche il “sasso” da dove Bernardino avrebbe effettuato la predica.

La dedicazione alla battaglia di Palestro, invece, fu spostata come denominazione alla terza traversa di collegamento tra i viali Cavour e Mameli (o meglio viale Mazzini come si chiamava allora).

Fonte: www.sienanews.it.

 

Photo Gallery: © 2022 Giuseppe Ponticelli per G.P. Comunicazione.

 

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Stazioni di servizio ACI marzo 2022.

Red Bull RB18

Nella nuova stagione di Formula 1, che ha preso il via il 20 marzo con un nuovo regolamento, questa monoposto riparte con il numero 1 grazie alla vittoria di Max Verstappen nel mondiale dell’anno scorso.

L’altro pilota è Sergio Perez.

Sarà cruciale il tasso di sviluppo della monoposto nel corso della stagione”, ha detto il team manager Christian Hormer.

 

Red Bull RB18: “sarà cruciale il tasso di sviluppo della monoposto nel corso della stagione”, ha detto il team manager Christian Hormer

FERRARI F1-75

È una Ferrari coraggiosa, abbiamo messo il meglio di noi”, ha detto il team manager Mattia Binotto.

Sarà un anno complesso per la squadra di Maranello, con le monoposto affidate ancora a Charles Leclerc e Carlos Sainz Jr.

Sulle tante novità della stagione, Binotto ha tagliato corto: “Abbiamo interpretato il nuovo regolamento tecnico in maniera diversa”.

 

FERRARI F1-75: “È una Ferrari coraggiosa, abbiamo messo il meglio di noi”, ha detto il team manager Mattia Binotto

 

Un pieno di sogni

L’Italia del dopoguerra si rimette in moto su un cane a sei zampe, tra caro benzina e ventisette stazioni di servizio dell’Autostrada del Sole.

 

l’Italia del dopoguerra si rimette in moto su un cane a sei zampe, tra caro benzina e ventisette stazioni di servizio dell’Autostrada del Sole

 

Lo Sputnik della via Emilia

È il 1957 e il lancio della 3500 GT salva il costruttore.

Il satellite russo, l’alluminio e il meglio della componentistica europea.

 

lo Sputnik della via Emilia: è il 1957 e il lancio della 3500 GT salva il costruttore.

 

La frontiera

Negli USA le stazioni di rifornimento hanno ispirato scrittori e musicisti per raccontare un’altra America, fatta di viaggi infiniti e di automobili con le pinne.

 

negli USA le stazioni di rifornimento hanno ispirato scrittori e musicisti per raccontare un’altra America, fatta di viaggi infiniti e di automobili con le pinne

 

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