Con la sigla S.E.O. – Search Engine Optimization – si intendono tutte quelle pratiche che servono affinché un sito web possa essere trovato tra i primi risultati possibili su Google per parole e frasi pertinenti a ciò che il sito offre (link a https://www.giuseppe.ponticelli.name/posizionamento-sito-siena-seo/).
Tutti si rendono conto, soprattutto per esperienza personale di navigazione, che quei siti, che riescono a figurare nei primi posti della lista di Google, hanno una probabilità molto più alta di essere visitati rispetto a quelli che arrivano più indietro, per questo tutti coloro che posseggono un sito vogliono arrivare davanti, per le parole chiave che più gli interessano. Le tecniche nel tempo si sono consolidate tanto che alcuni hanno cominciato a pensare che ormai lavorare sul posizionamento fosse diventato inutile.
Ma non è così.
Riuscire a farsi trovare su INTERNET è un obiettivo troppo importante per tralasciarlo, sia per una piccola realtà commerciale che per una azienda più strutturata. Oltretutto gli algoritmi di Google, che determinano il valore di una pagina nel confronto con quelle dei concorrenti, si stanno affidando sempre di più all’intelligenza artificiale rispetto a semplici statistiche testuali come facevano un tempo. Per capirsi, una volta Google faceva il conto di quante volte una parola chiave era contenuta in un testo e sulla base di quel conto dava un punteggio (oltre ovviamente ad altri criteri). Adesso Google capisce il senso della pagina, anche se quella parola chiave non è mai citata espressamente, ma soprattutto capisce meglio quello di cui abbiamo bisogno.
Una volta era comune ripetere più volte una ricerca per permettere a Google di individuare quello di cui avevamo davvero bisogno, partendo da termini generici, fino ad arrivare a circoscrivere i risultati pertinenti alle nostre intenzioni, eliminando il resto.
L’obiettivo di Google è quello di arrivare ad interpretare quello che ci serve senza richiederci sforzi, ma utilizzando la nostra posizione geografica o il nostro storico delle ricerche o il modo in cui ci siamo espressi e persino considerando le ricerche fatte da altri per lo stesso argomento (in fondo non è questo quello che fa l’intelligenza artificiale? Ossia imparare dall’esperienza). Questo, se ci vogliamo soffermare a pensarci, è rivoluzionario, ma necessario, specie se ci immaginiamo che sempre di più, da qui in avanti, ci affideremo agli assistenti vocali. Google interpreterà la nostra richiesta e analizzerà sito per sito per trovare quello che risponderà meglio soprattutto in senso semantico. Come detto funzionerà sempre meno infarcire i testi con parole chiave a caso, slegate dal testo, ma la stesura dei testi stessi dovranno raggiungere un livello superiore, dovranno essere pensati, molto più di adesso, a rispondere alle esigenze dell’utente.
Per fare questo diventa fondamentale uno studio approfondito delle tendenze di ricerca e delle statistiche di traffico del sito per determinare una vera e propria analisi comportamentale di quello che parte come utente, ma che può, se soddisfatto, diventare un cliente. Ogni parola, ogni termine conta e non è più possibile pensare di non dedicare il giusto tempo alla stesura dei testi per le pagine strategiche del sito.
Per questo la G.P. Comunicazione ha aggiornato il proprio metodo di lavoro su questo aspetto,
proprio per indirizzare i propri progetti a raggiungere un posizionamento utile agli obiettivi dei propri clienti.
I contenuti devono rispondere alle domande, alle preoccupazioni e alle esigenze che i potenziali clienti esprimono nella ricerca e devi presentare il tuo sito per quei termini. In caso contrario, rischierai che altri li influenzino, lontano dal tuo marchio”. “Si tratterà di capire meglio i tuoi clienti e fornire loro contenuti di valore o rischiare di perderli per qualcuno che li capisce meglio… presentato loro dal loro amico fidato Google”.
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