Il video mostra la mia sala di posa dove allestisco uno Still life, con la Mamiya RZ 67 Professional e la Fuji Istantanea.
Lo Still life, letterariamente “natura morta”, deriva dai pittori fiamminghi, che componevano i loro Still life su un tavolo posto in un torrione con un’alta finestra, che ha dato il nome ai primi softbox, cioè “luce finestra”.
I primi flash della storia moderna furono realizzati modificando il riflettore obiettivo ad infrarosso di un Leopard I.
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Via Fiorentina, 56 - 53100 Siena (SI)
La ricerca della composizione e della luce ideale rende uno Still life sempre diverso, bravo Giuseppe!
Grazie Gabriele,
una ripresa fotografica, con l’uso “sapiente della luce” e con una composizione curata nei minimi dettagli, rende uno Still life diverso l’uno dall’altro.
Anche le stampe, che poi farò, della pellicola 120 in formato cm. 6X7 a colori ed in B&N, che ho portato a sviluppare da te, anche le stampe, soprattutto quelle in B&N saranno diverse tra loro.
Andate da Gabriele Fanetti e da Caterina in via delle Terme 5/7 a Siena alla Foto Moderna, troverete tutto quello che desiderate!
In più Gabriele è una risorsa preziosa per consigli sempre precisi.
La Mamiya te la invidio parecchio… gran bella macchina!
Sì Simone, la Mamiya RZ 67 Professional è stata in progettazione 12 anni!
È una macchina che si può digitalizzare, ha l’otturatore centrale.
È un formato 6×7 con il dorzo ruotante e pozzetto.
Ho due magazzini per pellicole 120.
Inoltre posseggo le seguenti ottiche:
Mamiya – Sekor Z f:50 mm. 1:4,5 (4,5 – 32).
Mamiya – Sekor Macro Z f:140 mm. 1:4,5 (4,5 – 32).
È un piacere lavorare con questa macchina!
Mi sono interessato per un dorso digitale.
Naturalmente ci vuole anche l’adattatore per montarlo.
I prezzi sono scesi, ma per me sono ancora troppo alti…